Fuga di monossido, 39 all’ospedale "Siamo al freddo ma in salvo"

Sostituita la caldaia nel seminterrato del palazzo in viale Muratori, indagano i vigili del fuoco. Sono 13 i condòmini trattati in camera iperbarica, di cui 3 bambini. La perdita durava da giorni

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di Valentina Beltrame

Stavano riavviando la nuova caldaia, ieri, i manutentori della ditta chiamata a riportare il riscaldamento (centralizzato) alle 22 famiglie e alcune attività del condominio di viale Muratori dove lunedì 39 persone sono state ricoverate per sospetta intossicazione da monossido di carbonio. Altri sono andati all’ospedale da soli. Il bollettino delle aziende sanitarie parla di 13 persone trattate in camera iperbarica poiché hanno respirato il gas che può anche rivelarsi letale.

"Sono state 39 – recita il bollettino – le persone coinvolte dalla fuoriuscita di monossido di carbonio in seguito alla rottura di una caldaia in un condominio che ospita più famiglie in viale Muratori a Modena. Sul posto, fin dal primo pomeriggio – spiega una nota della azienda ospedaliero-universitaria di Modena – sono intervenuti i sanitari del 118 con un’automedica, cinque ambulanze, due pulmini e un mezzo di coordinamento. Quattro sono state le strutture sanitarie dove sono stati condotti gli abitanti del palazzo per tutte le cure del caso: il pronto soccorso dell’ospedale di Baggiovara; il pronto soccorso e l’accettazione pediatrica del Policlinico di Modena; l’ospedale di Sassuolo e l’ospedale di Vignola". In serata i vigili di fuoco hanno disposto l’evacuazione dell’edificio poichè le persone, un po’ alla volta, manifestavano i sintomi dell’intossicazione: sonnolenza e nausea soprattutto. Anche chi non manifestava sintomi è stato comunque portato all’ospedale per gli accertamenti.

"Alla luce della fuoriuscita di monossido di carbonio 8 persone sono state seguite dall’ospedale di Sassuolo e 4 da quello Vignola; 20 persone (15 adulti e 5 bambini) sono state trattate al Policlinico di Modena e 7 all’ospedale di Baggiovara. Le persone ricoverate in camera iperbarica sono state complessivamente 13. Attualmente sono stati dimessi i 7 pazienti di Baggiovara mentre al pronto soccorso del Policlinico su 15 adulti, 5 sono stati inviati in camera iperbarica (2 ieri erano in osservazione) e 10 sono stati in osservazione e dimessi. Per quanto riguarda i 5 bambini accolti all’accettazione Pediatrica del Policlinico di Modena, 3 sono stati inviati in camera iperbarica e poi rientrati, 2 erano ancora in osservazione e 2 in ossigeno terapia sempre in osservazione. Degli 8 adulti portati a Sassuolo, invece, 5 sono stati trattati in camera iperbarica e 3 dimessi mentre risultano tutti dimessi i 4 adulti portati a Vignola". Ad avere la peggio, un medico e un’infermiera dell’ambulatorio che si trova al piano terra del palazzo, un condominio signorile quasi all’incrocio con via Vignolese. "I miei genitori stanno bene, abitano ai piani alti e non hanno respirato il monossido", racconta una donna. "Sono stata avvisata dai pompieri poiché non rispondevano al citofono ma per fortuna stavano bene".

"Siamo ancora al freddo – ha detto un’altra residente dal citofono – Ma a breve tutto si aggiusterà. La situazione sta tornando alla normalità e siamo tutti salvi". Anche un altro residente è ottimista: "Per fortuna, che io sappia, stanno tutti bene, questo è l’importante". Lo studio medico ieri era chiuso: proprio perché si trova al piano terra - più vicino alla caldaia interrata sotto il palazzo con accesso anche dal marciapiede - è probabile che abbia risentito maggiormente delle esalazioni tossiche, che poi avrebbero raggiunto anche i piani successivi verosimilmente attraverso le intercapedini del palazzo. E’ dunque probabili che il ’rigurgito’ di monossido fosse attivo da giorni, arrivando a saturare il locale caldaia e ’intaccando’ poi l’ambulatorio e via via gli appartamenti ai piani inferiori. I vigili del fuoco stanno terminando le verifiche e poi invieranno la loro relazione alla Procura, che accerterà se si sia profilato un reato e se avviare un’azione penale.