Luca Soliani
Cronaca

Case popolari, scovati trecento ‘furbetti’

Il Comune: "Dichiarazioni falsate per avere l’abitazione a canoni più bassi"

case popolari

Modena, 3 settembre 2014 - Smascherati centinaia di furbetti, recuperato un ingente patrimonio di affitti evasi. E’ il bilancio della fitta rete di controlli tesa da Acer in città per cercare di frenare l’inquietante fenomeno in netta crescita su tutto il territorio modenese. «E’ fondamentale intervenire con fermezza per garantire l’equità nelle assegnazioni e nelle permanenze negli alloggi Erp — mette subito in chiaro l’assessore comunale al Welfare, Giuliana Urbelli —. E per questa ragione è così importante che si svolgano controlli periodici su tutti gli inquilini» attraverso l’analisi delle dichiarazioni Ise-Isee presentate.

Entra quindi nel dettaglio dei dati. Rivela come negli ultimi cinque anni siano stati «recuperati canoni per 409mila euro» e siano state scovate «337 posizioni, poi ricalcolate». Nel 2013 i locatari trovati non in regola sono stati 95 - oltre 121mila 860 gli euro evasi - contro i 71 del 2012 e i 65 del 2011: un trend in costante aumento. Ricordiamo che quando un furbetto viene scovato parte subito la segnalazione alla guardia di finanza che può, eventualmente, predisporre accertamenti a carattere fiscale o addirittura di natura penale.

Urbelli sostiene che non si tratti di numeri imponenti: «A seconda degli anni andiamo tra il 2,1 e il 3,3 per cento rispetto agli inquilini, per una cifra media intorno ai 1.200-1.300 euro all’anno. Percentuali basse rispetto ad altre realtà del Paese». Ma che, come si vede dalle cifre, possono incidere notevolmente sui bilanci.

L’assessore entra quindi nel merito delle irregolarità. Spiega che «spesso si tratta davvero di dimenticanze». Ad esempio, «la mancata dichiarazione del reddito da lavoro stagionale del figlio oppure situazioni con redditi frammentati in diversi contratti, alcuni dei quali vengono scordati». Altre volte «si tratta invece di tentativi non proprio in buona fede». Tra i trucchi più usati dai furbetti vi è quello delle false attestazioni reddituali. Il sistema di calcolo del canone, infatti, è commisurato al valore dell’alloggio e al reddito del nucleo familiare determinato secondo due indicatori statistici: l’Ise (Indicatore della situazione economica) e l’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) che permettono di valutare in maniera sintetica le condizioni economiche delle famiglie quando si richiedono prestazioni sociali agevolate o l’accesso agevolato ai servizi di pubblica utilità. Non veritiere dichiarazioni sostitutive uniche» fanno risultare un valore più basso di quello percepito. E in questo senso è emblematica la recente scoperta a Bologna di oltre 2.200 evasori Acer che hanno indebitamente beneficiato di minori canoni di locazione. «Non bisogna mai abbassare la guardia», il monito dell’assessore Urbelli.

Il lavoro svolto «con continuità negli ultimi anni, anche su sollecitazioni arrivate dal consiglio comunale, sta dando buoni risultati. E’ giusto continuare su questa strada con verifiche continuative dei dati dell’Agenzia delle Entrate». Ma non è tutto. L’impegno di Acer è infatti rivolto anche a contrastare i casi di morosità, purtroppo in vertiginoso aumento anche a causa della feroce crisi. Sull’intero territorio modenese, la percentuale è infatti balzata dal 10,7% del 2011 al 12,6% dell’anno scorso. L’azienda sta infine svolgendo anche verifiche sui requisiti di permanenza relativi al possesso di immobili attraverso un controllo incrociato di dati con i diversi uffici del catasto. Nel 2013 sono state analizzate 88 posizioni, di cui 31 a Modena e 58 nei restanti comuni della provincia. Non sono state rilevate posizioni in contrasto con i criteri necessari per la conservazione dell’alloggio Erp. Ma la caccia ai furbetti continua.