Furti e rapine ’lampo’ nei parcheggi, presi

Tre malviventi di etnia sinti in manette al termine di un’indagine dei carabinieri. Protagonisti di 39 colpi fra la nostra provincia e Bologna

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Sgominata la banda di predoni delle aree di servizio. Furti ’lampo’, con destrezza nei parcheggi dei centri commerciali sia nella nostra provincia che nel Bolognese. E poi rapine, con modalità violente nei confronti delle vittime, ai distributori di carburante. In tutto 43 episodi – di cui 37 furti e 2 rapine – messi a segno da una banda di tre persone di etnia sinti, che è stata sgominata da un’operazione coordinata dalla procura della Repubblica di Bologna e svolta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia Bologna centro. Un’operazione che ha portato all’esecuzione di tre misure cautelari in carcere, disposte dal gip Domenico Truppa, nei confronti di Cemp Debarre, 36 anni e residente a Castenaso, di suo cugino Massimo Debarre, 38 anni e residente nella nostra città e di Michel Minguzzi, 30 anni e residente a Bologna.

Indagine ’Razzia’. Così è stata denominata l’attività investigativa che ha impegnato i militari dell’Arma a partire dal 7 dicembre 2020, quando una donna denunciò un furto avvenuto a Bologna, nel parcheggio di un centro commerciale del quartiere San Vitale. Da qui i carabinieri del nucleo operativo hanno "iniziato a tessere una fitta rete di indizi, raccolti grazie a pedinamenti, osservazione e incrocio di immagini acquisite dagli impianti di videosorveglianza dei luoghi in cui i tre uomini, a volto travisato e a bordo di automobili di gorssa cilindrata con targhe contraffatte, mettevano a segno i colpi", così il comandante del reparto operativo dei carabinieri di Bologna, Giovanni Russo. Le indagini sono così continuate fino a maggio 2021, permettendo ai carabinieri di stimare 37 furti e 2 rapine ai danni soprattutto di donne, in 31 di questi casi, e anziani.

Il modus operandi. Le modalità con cui i tre sinti eseguivano i colpi erano sempre le stesse, tanto da indurre il gip a predisporre la custodia in carcere a seguito del forte rischio di reiterazione del reato. I tre complici si recavano in ampi parcheggi di centri commerciali o ai distributori di carburante soprattutto nelle ore serali. Qui venivano individuate le vittime, soprattutto donne, con criteri "spregiudicati e senza scrupoli", come precisato da Michelangelo Lobuono, comandante della compagnia Bologna Centro. A questo punto, i malviventi attendevano che la vittima fosse impegnata a fare benzina o a caricare la spesa, per poi intrufolarsi nell’abitacolo dell’auto e impossessarsi dei valori contenuti. Operazioni ’lampo’ di cui a volte le vittime nemmeno si rendevano conto, prima che i malviventi fuggissero a bordo di auto di grossa cilindrata intestate a parenti dei tre uomini e ora sottoposte a sequestro preventivo assieme a circa 20mila euro di refurtiva e 4mila euro di prelievi contanti con carte di credito rubate e materiale per la falsificazione di targhe. Tre le misure cautelari: alla Dozza per Cemp Debarre e Michel Minguzzi e al Sant’Anna per Massimo Debarre, a cui il gip contesta i reati di furto aggravato dalla recidiva, concorso, destrezza e violenza, rapina, uso indebito di carte di credito e falsità materiale commessa dal privato. I tre malviventi avrebbero infatti agito fra: Bologna, Vignola, San Lazzaro di Savena, Budrio, Spilamberto, Casalecchio di Reno, San Cesario sul Panaro, Castelmaggiore, Lovoleto, Formigine, Castelfranco, Crespellano, Funo, Anzola Emilia, Fiorano e Valsamoggia.