Galleria Estense, i capolavori sul pc di casa

Il museo è stato interamente riprodotto in digitale: i visitatori possono muoversi a piacere in tutte le stanze e dialogare con la guida

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di Davide Miserendino

La Galleria Estense come un... videogioco. Suona quasi blasfemo, ma la similitudine rende l’idea del nuovo modo di esplorare la preziosa pinacoteca di Palazzo dei musei. La modalità a distanza, è evidente, si è resa necessaria per ovviare alle severe restrizioni legate all’emergenza Covid-19. Come spiega la direttrice delle Gallerie Estensi Martina Bagnoli, infatti, "la visita in presenza resta quella che preferiamo". Ciò nonostante, offre alcune possibilità interessanti che ieri sono state esplorate da un piccolo gruppo di ’pionieri’.

L’esperienza virtuale è di semplicissimo accesso: si clicca su un link e si può navigare nel museo, fedelmente riprodotto. Per trasferirlo in digitale sono state scattate tantissime foto a 360 gradi, che offronto un buon livello di definizione delle opere presenti. L’utente può muoversi nel museo come vuole, in tutte le direzioni. La cosa più importante, però, è l’interazione: durante la visita, infatti, i partecipanti possono dialogare. Un valore aggiunto significativo, perché in questo modo si può simulare a tutti gli effetti un tour guidato. Non a caso il progetto – il primo in Italia di questo genere – è stasto pensato soprattutto per le scuole, che così potranno continuare i loro percorsi formativi nella modalità ’a distanza’.

Il merito di questa avveniristica iniziativa va, oltre che alle Gallerie Estensi, all’AImagelab del dipartimento di Ingegneria ’Enzo Ferrari’ dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Per quanto riguarda la scansione tridimensionale del museo, è stato decisivo il contributo della Fondazione di Modena.

Durante la visita ’in anteprima’, Martina Bagnoli ha mostrato in video i capolavori dell’Estense. La passeggiata virtuale ha sfiorato il busto di Francesco I D’Este realizzato da Gian Lorenzo Bernini, uno dei primi gioielli che si incontrano, e il ritratto del duca firmato da Velazquez, opera iconica. E ancora inestimabili dipinti di Guido Reni, del Correggio e di tanti altri maestri che i duchi vantavano nella loro collezione. L’effetto ’wow’ non regge il confronto con quello ’in presenza’ ma ci si rende conto senza fatica del valore dei tesori dell’Estense. Diciamo che il tour digitale è un ottimo antipasto per chi ama l’arte.

Ci sono anche tante altre applicazioni che potrebbero trovare sugli schermi dei nostri pc il ’respiro giusto’. "Sicuramente – spiega la Bagnoli – organizzeremo visite tematiche e non escludiamo di preparare anche cacce al tesoro per i più giovani". I partecipanti si potranno spostare tra le pareti digitali del museo a caccia del tesoro (uno dei tanti). La Bagnoli chiosa usando un espressione che ben si sposa col tipo di iniziativa: "Il nostro obiettivo è ’connettere’ le opere e le persone. E crediamo che questa modalità possa aiutarci a farci conoscere.

Il lato tecnico è stato esplorato, invece, dalla professoressa Rita Cucchiara direttore di AImagelab: "Il sistema che abbiamo usato si chiama Matterport. In America è molto usato per fare tour virtuali nelle case in vendita. L’abbiamo scelto perché ci ha permesso di realizzare il museo in 3D con un costo davvero sostenuto e perché ci garantisce grande flessibilità. Se la mappa dovesse essere aggiornata, sappiamo di poterlo fare senza difficoltà. Forse – chiude Cucchiara – anche qualche ragazzino troverà il modo di divertirsi in questo ambiente virtuale. Un bel modo per farli avvicinare al museo".