
Affiancheranno i pm dentro e fuori gli uffici giudiziari: impareranno i ‘segreti’ di come svolgere un efficace interrogatorio di garanzia e, nel caso di delitti, interverranno sul posto per formulare ipotesi circa le modalità dell’assassinio e valutare eventuali indizi. I ‘prescelti’, però, saranno soltanto otto anche se in futuro saranno messi a disposizione altri posti. E’ stato pubblicato infatti l’avviso per la presentazione della domanda diretta a svolgere un tirocinio di 18 mesi di formazione teorico pratica presso la Procura di Modena. Un avviso che è frutto dell’importante collaborazione tra Procura, Unimore, e il Dipartimento di Giurisprudenza diretto dal professor Elio Tavilla. La procedura di ammissione indetta dalla Procura è rivolta appunto ai laureati in Giurisprudenza. Chi può partecipare al tirocinio? Tutti i dottori in giurisprudenza che abbiano un’età inferiore ai 30 anni, una media di almeno 2730 negli esami di diverse materie, tra cui diritto costituzionale, privato, processuale civile e penale; ovvero con un punteggio di laurea non inferiore a 105110. Gli interessati potranno presentare la domanda entro le 12 del 15 ottobre. Le richieste saranno poi valutate dalla Commissione permanente e la graduatoria sarà pubblicata entro il 22 novembre. Lo stage non darà diritto a compensi ma, al termine del percorso formativo al tirocinante sarà rilasciata l’attestazione dove saranno evidenziate le capacità con le quali è stato concluso l’intero percorso formativo. Ieri il bando è stato presentato agli studenti dell’ultimo anno di giurisprudenza, alla presenza anche del professore e avvocato Giulio Garuti nell’ambito delle lezioni di procedura penale. Presenti i giovani iscritti alla sessione di laurea prevista i primi giorni di ottobre ma anche i ragazzi che si laureeranno il prossimo anno.
Nel corso della ‘lezione’ ai giovani è stato spiegato quale sarà il loro ruolo in Procura, che garantirà loro una specializzazione elevatissima ma che richiederà ovviamente segretezza circa i compiti che si troveranno a svolgere. Gli studenti avranno infatti un ‘tutor’ ciascuno che li seguirà in tutto coinvolgendoli nelle attività, a partire dalla redazione di tutti gli atti che riguardano i turni esterni. In occasione di eventuali omicidi, convalida di perquisizioni o sequestri gli studenti saranno infatti chiamati ad operare in prima linea accanto ai pm. Gli studenti impareranno in sostanza ad affiancare i pm anche nell’audizione di persone informate sui fatti e a preparazionei un interrogatorio per capire le ‘tecniche’ relative alle domande da porre ad un indagato. Gli otto prescelti saranno chiamati poi a cimentarsi nel redigere una richiesta di convalida di fermo di indiziato di delitto così come a formulare richiesta di intercettazioni ma capiranno anche cosa vuol dire effettuare accertamenti tecnici irripetibili o redigere verbali di sopralluogo e sequestro. Lezioni ‘sul campo’ a 360 gradi insomma; a partire dal ricevimento di una notizia di reato per arrivare al ‘Trojan’, al fine di conoscere tutte le tecnologie avanzate con la quale la procura riesce a captare e registrare una serie di condotte, ovviamente in qualità di fonti di prova. Un’opportunità che consentirà ai giovani studenti di acquisire competenze fondamentali al fine di costruire il proprio futuro.
Valentina Reggiani