Travolta e uccisa da un pirata della strada, indagato un 33enne

La procura ha iscritto nel registro degli indagati l’uomo con l’ipotesi di reato di omicidio stradale per la morte della cinquantaduenne Gorica Dilic

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Modena, 17 novembre 2021 - È un modenese 33enne , F. S., l’automobilista che avrebbe investito e ucciso la cuoca cinquantaduenne Gorica Dilic, lasciandola agonizzante sull’asfalto: la tragedia si è consumata all’una di notte della scorsa domenica in via Vignolese, all’altezza del civico 414. Il pirata è stato individuato dopo serrate indagini svolte dalla polizia locale coordinata dalla procura. Il pubblico ministero ha disposto anche una perizia cinematica per ricostruire dinamica, cause e responsabilità dell’incidente: l’incarico sarà conferito venerdì mattina. La donna, finito il suo turno di lavoro, stava tornando a casa in bicicletta dal ristorante ‘Stradyvari’, dove lavorava da tempo, quando è stata travolta da un’auto, risultata essere una DR-6, che procedeva nella sua stessa direzione di marcia e che poi si è volatilizzata. Gli inquirenti prima hanno ritrovato il suv e poi hanno stretto il cerchio attorno al ‘pirata’, che fin da lunedì pomeriggio il pubblico ministero della procura di Modena titolare del procedimento penale, Giuseppe Di Giorgio, ha iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio stradale con l’aggravante di essersi dato alla fuga omettendo di soccorrere la vittima. Ora il giovane rischia una pena pesantissima. Il sostituto procuratore ha anche già disposto un accertamento tecnico non ripetibile di natura cinematica per ricostruire con esattezza la dinamica, le cause e le responsabilità dell’incidente. Alle operazioni peritali parteciperà anche l’ingegnere Mattia Strangi quale consulente tecnico di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui i due figli Milos e Antonio e la mamma di Gorica, la signora Milka, attraverso la consulente legale Sara Donati, si sono affidati per fare piena luce sui drammatici fatti e ottenere giustizia.