GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Green pass, calvario per i residenti all’estero: "Per me niente certificato, il sistema è in tilt"

Fabrizio Marasti di Sassuolo è in Italia da due mesi e non è ancora riuscito a ottenere il documento: "La procedura non funziona"

di Gianpaolo Annese

"Sono tornato in Italia per le vacanze, ma da due mesi non riesco ancora ad avere il green pass. Sono giorni che chiamo e scrivo all’Ausl di Modena, senza mai una risposta soddisfacente". E’ amareggiato Fabrizio Marasti, 45 anni, sassolese ma residente in Sud America, dove ha un’attività di commercializzazione di piastrelle ceramiche. "Negli ultimi mesi – racconta – mi trovavo in Brasile. Lì erano ancora un po’ indietro con le vaccinazioni e la situazione è molto preoccupante, per cui ho deciso di andare a fare le due iniezioni di Moderna negli Stati Uniti, a mie spese, ad aprile e maggio". Marasti riteneva così di avere le carte in regola per tornare in Italia ("anticorpi al 95 per cento, tutto a posto") e ha fatto domanda per ottenere il green pass, "nel rispetto delle leggi italiane", provando a registrarsi sull’apposita app.

"Per iscrivermi però mi si richiedeva la tessera sanitaria, che io non ho, avendo lasciato l’Italia ormai da una decina d’anni e rientrando nell’Aire (il registro anagrafico dei residenti all’estero). Non sapevo come muovermi dunque e dal 18 giugno ho iniziato a scrivere e a chiamare in giro, senza vere risposte". Il 45enne arriva in Italia (senza Green Pass) e oltre a insistere nelle chiamate e nell’invio di mail si presenta direttamente all’Ausl di Sassuolo, "dove non mi sanno dire nulla in proposito. Poi chiamo l’Ausl di Modena che dopo diverso tempo e numerosi solleciti mi dice di inviare una mail con certificato vaccinale allegato, carta di identità, e un formulario compilato riservato ai residenti all’estero, ma nessuno dà riscontro". Dopo un’altra girandola di chiamate, una funzionaria chiede di inviare lo stesso materiale di prima a una pec, una mail certificata: "L’ho fatto il 12 agosto, ma ugualmente nessuno mi ha risposto". Solito valzer di chiamate a vuoto, fino a quando l’Ausl ricompare facendo presente a Marasti che dovrebbe seguire le indicazioni sul sito www.ausl.mo.itvaccino-covid-registrazione-dose. "Le procedure di registrazione di queste vaccinazioni – gli viene spiegato - sono iniziate da poco e come può immaginare ci sono molte richieste arretrate da smaltire". In ogni caso, prosegue il messaggio, "questa seconda registrazione verrà effettuata senza necessità di ulteriori richieste; quindi dopo aver inviato i suoi dati vaccinali secondo le indicazioni della pagina web dovrebbe essere creato il green pass, che non viene generato dall’Ausl, ma dal sistema centralizzato nazionale, senza dover fare altro".

Il problema è che queste procedure lui le aveva già seguite, senza tuttavia alcun risultato: "La verità – protesta - è che il sistema non funziona, ho condiviso questo scambio di messaggi con il ministro Speranza, il presidente della Regione Bonaccini, il sindaco di Modena, nell’auspicio che si rendano conto che l’ente non funziona come dovrebbe. La mia rabbia – è la conclusione – deriva dal fatto che è da gennaio che è stata ufficializzata la legge sul green pass, possibile che non si sia riusciti a organizzarsi per tempo? I residenti all’estero che per vacanza o per motivi familiari rientrano in Italia sono centinaia di migliaia ogni estate: vuol dire che queste persone girano senza certificato verde?".