Roberto Grimaldi
Cronaca

La colpa e il colpevole

Roberto Grimaldi

Modena, 17 agosto 2014 - Dopo il furto del capolavoro del Guercino alla chiesa di San Vincenzo, da più parti si è scatenata una caccia al colpevole. Serve a poco. E’ l’esercizio preferito di chi vuole liberarsi la coscienza: «E’ colpa di Tizio, io non c’entro nulla e dormo tranquillo». Meglio quindi parlare di colpa, che è la seguente: in città avevamo un quadro dal valore inestimabile. In pochi lo sapevano. E ce lo siamo fatti rubare con troppa leggerezza. E i responsabili siamo tutti noi, nessuno è esente. A partire da chi come noi fa questo mestiere. In questo elenco di responsabili è giusto inziare proprio da noi

1) Organi di informazione. Compito di un giornalista è anche quello di venire a sapere che in centro storico c’è un quadro del Guercino difeso solo da una porta di legno. Ogni giorno denunciamo manchevolezze e dimenticanze di questo tipo. Del Guercino indifeso invece non ce n’eravamo accorti. Mea culpa.

2) Curia. La diocesi è proprietaria del quadro e doveva difenderlo meglio. Mancano i soldi per la gestione dell’allarme? Si deve trovare il modo per farseli dare. Da quanto ne sappiamo non si tratta di costi esorbitanti. Non si riesce? Si presti il quadro alla Galleria Estense.

3) Italia Nostra. Vale un po’ lo stesso discorso fatto per gli organi di infornazione. Un’associazione che si batte per la tutela del patrimonio artistico deve intraprendere una battaglia per mettere in sicurezza un quadro del Guercino, possibilmente prima del furto.

4) Sovrintendenza. E’ l’istituzione che si occupa di tutelare i beni artistici. Non basta dire che il proprietario è la Curia, quindi affari loro. Si poteva trovare il modo per sollecitare la diocesi a muoversi e a trovare una soluzione per mettere in sicurezza un quadro di tale valore. 

5) Comune di Modena. Gli amministratori devono avere una mappa dei tesori custoditi in città e contribuire alla valorizzazione. In pochi erano a conoscenza dell’esistenza del quadro, sul piano della sicurezza ma anche del marketing si poteva fare qualcosa di più.

6) Fondazione CdR. D’accordo, l’ente ha finanziato il restauro della chiesa fornendola anche di sistema d’allarme. Ma la responsabilità di un ente di questa portata comporta anche il cosiddetto follow up. Traduzione: non posso limitarmi a darti un allarme perché ci tengo al quadro che custodisci, poi disinteressarmi alla vicende successive, soprattutto se vengo a sapere che l’allarme non viene più inserito per problemi di budget.

7) Cittadini. Nascono come funghi i comitati di protesta: falde minacciate, zone degradate, scarsa illuminazione. Tutto giusto, per carità. Questo giornale ha sempre dato loro spazio. Ma magari ne fosse nato uno per salvare la Madonna del Guercino prima che fosse troppo tardi.

Ora è tardi davvero. Non resta che sperare nel furto commesso da qualche sprovveduto, che si è reso conto solo ora di aver rubato un quadro non commerciabile. E magari lo abbandonerà da qualche parte, in attesa che qualcuno lo ritrovi.