
Defrel in un’azione di gioco nell’amichevole con il Forlì
Ventiquattro ore a Ferragosto, caldo torrido, una sacrosanta voglia di mare. Prima di tutto questo, con annessa grigliata, il pubblico canarino si prepara all’ultimo abbraccio a porte aperte in mattinata allo Zelocchi alla squadra di Sottil, a quattro giorni dall’esordio ufficiale in Coppa Italia contro il Torino. Il Modena ha potuto giocare solo domenica scorsa con un avversario di buon livello, terminato il ciclo di amichevoli a Fanano al cospetto di avversari oggettivamente modesti, da definire sparring partner (buoni compagni di allenamento). Con il Forlì i carichi di lavoro sottolineati da Sottil si sono notati, insieme a loro qualche trama interessante e interpreti in una forma già promettente.
Tuttavia, sarà proprio il Torino di Baroni a mettere alla prova per davvero i canarini quando mancherà poco meno di una settimana alla prima di campionato a Genova, con la Samp. La seduta di questa mattina servirà al tecnico per preparare anche tatticamente l’impegno di lunedì in Piemonte. Il 3-5-2 è ormai la strada intrapresa senza alcun timore di perseguirla ma a seconda degli interpreti scelti potrebbe variare il suo modo di presentarsi. Ad esempio, con Tonoli e Nieling nel terzetto difensivo (come con il Forlì) Sottil sa di poter contare su due giocatori capaci di staccarsi dalla linea in fase di possesso e di supportare la catena di destra o di sinistra nella manovra. A dir poco fondamentale questo dettaglio quando si parla di 3-5-2, così come fondamentale è l’impegno di Pyyhtia. Il finlandese parte sulla linea dei centrocampisti ma è sempre il primo ad inserirsi su quella degli attaccanti quando l’azione si preannuncia pericolosa nei pressi dell’area di rigore. Una sorta di Frattesi, tanto per intenderci.
E quegli spazi li crea la seconda punta, Defrel o Caso a seconda di chi sarà schierato dall’inizio. Il francese sa farlo alla perfezione, aiutato da una tecnica mai banale come fosse un regista offensivo. L’ex Frosinone è ancora in attesa della forma migliore ma, nel momento in cui sarà a disposizione, sarà l’ingrediente di imprevedibilità che serve all’attacco gialloblù. Così il Modena studia il Torino di Simeone, Zapata e Vlasic, tenendo a mente l’esperienza di un anno fa al "Maradona" di Napoli quando fu capace di far perdere la pazienza per una sera ad Antonio Conte. È pur vero che c’è una categoria di differenza, ma di impossibile non c’è nulla. Soprattutto nel calcio.
Alessandro Troncone