Il carcere di Sant’Anna è ormai un ’inferno’ "Detenuti in cella a oltre 40 gradi, alcuni senz’acqua"

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Se I cittadini faticano quasi a camminare per strada, attendendo le ore più fresche per uscire pare sia invece scattata l’emergenza all’interno del carcere Sant’Anna. Infatti il caldo, nelle celle, sarebbe insopportabile e nelle ore più a rischio le temperature supererebbero i quaranta gradi. Non solo: in alcune celle saltuariamente mancherebbe anche l’acqua.

A lanciare l’allarme è in primis l’associazione Antigone che, nel rapporto di fine anno, fa il punto sulle condizioni di detenzione in Italia sottolineando proprio la situazione divenuta insostenibile in diverse carceri italiane proprio a causa di temperature record. I detenuti faticherebbero anche a dormire la notte e la difficile e forzata convivenza nel penitenziario, con temperature al limite appunto, sarebbe causa di frequenti liti e dissidi. ‘Tensioni’ che si trovano poi a dover smorzare gli agenti della polizia penitenziaria che, notoriamente, lamentano a loro volta la difficile situazione che si vive all’interno del carcere. Nelle scorse settimane, infatti, su iniziativa del garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna e dell’Assemblea legislativa, due avvocati delle camere penali e la consigliera Francesca Maletti avevano effettuato un sopralluogo nel penitenziario, ricontrando sovraffollamento dei detenuti e carenza di organico del personale.

A complicare ulteriormente la ‘bollente’ vita carceraria quindi c’è anche il noto problema del sovraffollamento: dopo la nota rivolta di due anni fa, via via il numero di carcerati è risalito tornando nuovamente al limite. Una situazione, insomma, ‘esplosiva’ tenendo presente inoltre come, viste le finestre quasi blindate dalle grate, all’interno della struttura e nelle celle il passaggio d’aria sia praticamente assente.

Un avvocato, nel confermare come anche le visite ai detenuti da parte dei legali siano rese difficoltosse dalle temperature proibitive, lamenta poi l’ennesimo caso di ritardo da parte dell’ufficio esecuzioni penali esterne. "L’Uepe è sotto organico – spiega il legale – e soprattutto in questo periodo di ferie è un problema. Il mio cliente aveva diritto agli arresti domiciliari: ho presentato istanza il trenta giugno e ancora non è arrivato nulla. In sostanza resta in cella pur avendo diritto ad ottenere i domiciliari".

Il caldo, fanno presente dal Sappe, "colpisce anche la popolazione detenuta, come tutti gli anni. Il perimetro è contenuto e ovviamente avvertono maggiormente il calore. I problemi sono i soliti: la struttura è in cemento, quindi in inverno c’è freddissimo e in estate c’è caldissimo. Ma il problema maggiore resta quello del sovraffollamento".

Valentina Reggiani