Il caso vaccini passa alla Procura

Pavullo, il pm attende l’informativa dei carabinieri del Nas. Il pediatra: "Nessun evento avverso"

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Stanno proseguendo gli esami sierologici sui 33 bambini sottoposti, a Pavullo, alla vaccinazione anti Covid utilizzando flaconi scongelati da oltre 72 giorni, termine fissato dal produttore oltre il quale non è più possibile vaccinare. L’Ausl attende dunque i responsi dall’ospedale Sant’Orsola - a cui sono stati inviati i campioni di sangue da analizzare - per tirare le somme sull’increscioso episodio su cui stanno facendo accertamenti anche i Nas di Parma: la Procura di Modena aspetta l’informativa dei carabinieri per accertare se siano stati commessi reati.

Intanto Andrea Spattini, responsabile della pediatria di comunità di Ausl Modena, precisa: "I nostri operatori hanno dato da subito massima disponibilità a fornire tutti i chiarimenti agli utenti coinvolti. Le famiglie hanno mostrato di avere compreso il percorso indicato dall’Azienda Usl e stanno rispondendo recandosi a effettuare il prelievo che è stato loro proposto. Si tratta di un test che è stato stabilito nell’ambito del percorso condiviso con il Vax Consilium dell’Emilia-Romagna, organo consultivo scientifico composto da esperti, e contraddistinto da terzietà del giudizio, con il quale vi è un costante contatto. Un percorso che dunque ha richiesto dei tempi di elaborazione e successiva condivisione con le famiglie. Preciso che non si tratta di un comune test sierologico, ma anche di una valutazione specialistica che richiede un laboratorio con un alto livello di biosicurezza come il Laboratorio del Sant’Orsola di Bologna che è in grado di effettuare tale indagine e si è reso disponibile, essendo uno dei centri di riferimento per la Regione Emilia Romagna (Crem) sin dall’inizio della pandemia. La valutazione proposta, che richiede diversi giorni per la coltura e la conseguente elaborazione, consente, come detto, di valutare il ’titolo neutralizzante’ (presenza o assenza di anticorpi neutralizzanti il virus), stabilire la presenza e l’entità della risposta immunitaria dei singoli minori al fine di individualizzarne il successivo approccio vaccinale. Qualora i valori non risultino adeguati, si proporrà come detto di ripetere la vaccinazione ad almeno otto settimane di distanza dall’ultima. Vorrei anche ribadire che a tutt’oggi per nessuno dei minori interessati sono stati segnalati eventi avversi. Non esistono dati pubblicati in merito all’utilizzo di una dose di vaccino oltre la data ultima di utilizzo, ma il rischio di eventi avversi, anche a distanza di molto tempo, non appare verosimile. Dall’inizio della campagna vaccinale i dati di stabilità e validità del vaccino sono in continua evoluzione e, a più riprese, sono stati prolungati e modificati dalla ditta produttrice sulla base delle evidenze scientifiche progressivamente acquisite".