STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Il Compianto diventa multimediale. L’evento in occasione del Giubileo

Sabato prossimo nella chiesa di San Giovanni Battista qr code e video introdurranno l’opera del Mazzoni. Esposta una scultura commissionata a Michelangelo Galliani e Marika Ricchi. Il vescovo all’inaugurazione .

Sabato prossimo nella chiesa di San Giovanni Battista qr code e video introdurranno l’opera del Mazzoni. Esposta una scultura commissionata a Michelangelo Galliani e Marika Ricchi. Il vescovo all’inaugurazione .

Sabato prossimo nella chiesa di San Giovanni Battista qr code e video introdurranno l’opera del Mazzoni. Esposta una scultura commissionata a Michelangelo Galliani e Marika Ricchi. Il vescovo all’inaugurazione .

Siamo tutti pellegrini di speranza, e la speranza nasce anche attraverso la sofferenza, il dolore, la morte. "Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo: se invece muore, produce molto frutto", sono le parole di Gesù dal Vangelo di Giovanni. Ed è proprio questo il filo conduttore di ’Come seme che muore’, l’evento espositivo che l’Ufficio beni culturali dell’Arcidiocesi di Modena - Nonantola proporrà da sabato prossimo (e per tutto l’anno) alla chiesa di San Giovanni Battista in via Emilia centro, in occasione del Giubileo: accanto a una riflessione sul meraviglioso ’Compianto del Cristo morto’ di Guido Mazzoni, maestro quattrocentesco della terracotta, verrà presentata una scultura – appositamente realizzata da Michelangelo Galliani e Marika Ricchi – che vuole approfondire il tema dell’Anno Santo e il senso della speranza.

La mostra si inserisce in un progetto dell’arcidiocesi (a cura di Simona Roversi e don Federico Manicardi) che durante l’anno esplorerà i temi del Giubileo attraverso l’arte e coinvolgerà musei, archivi e biblioteca diocesani. Si parte con questo dialogo fra il capolavoro del Mazzoni e la scultura contemporanea: "Nei chicchi di grano puoi vedere la morte oppure la vita – sottolinea l’arcivescovo Erio Castellucci, che inaugurerà la mostra sabato prossimo alle 18 –. La morte, se pensi che presto saranno macinati, la vita se pensi che saranno trasformati in farina e pane. O forse puoi vedere nei chicchi la morte insieme alla vita: la morte come condizione di vita", e in questo sta appunto la speranza, non la vita senza la morte, che sarebbe illusione, e nemmeno la morte senza la vita, che sarebbe disperazione, ma – aggiunge don Erio – "il canto dell’esistenza risorta dal sepolcro".

Accanto al Compianto del Mazzoni, un qrcode (inquadrabile con lo smartphone) permetterà ai visitatori di accedere a contenuti multimediali, fra cui un breve video con approfondimenti culturali e spirituali, con i testi di Roversi e don Manicardi, le riprese di Alessandro Gibellini e la voce narrante di Francesca Fontana, co-direttrice dei Musei del Duomo. E a fianco, verrà esposta la scultura ’Come seme che muore’ di Galliani e Ricchi, basata sul contrasto cromatico fra il marmo bianco di Carrara e il nero di Marquinia, come la vita e morte, il buio del nulla e il candore della resurrezione: un braccio e una mano indicano un piede trafitto, e dalle ferite di un corpo martoriato germogliano steli di grano in bronzo dorato. "È una potente allegoria della rinascita e della connessione tra vita e morte – spiegano i due artisti (Michelangelo Galliani, 50 anni, è originario di Montecchio Emilia; Marika Ricchi, 38 anni, è di Cesena) -. La scultura invita a una profonda meditazione sulla resilienza umana e sul ciclo di morte e rinascita, in cui ogni ferita può essere una precondizione per la crescita e il rinnovamento, come il grano che, pur venendo schiacciato, porta con sé la promessa di un futuro di abbondanza". L’opera resterà esposta in San Giovanni fino al 6 gennaio 2026, ovvero fino alla conclusione del Giubileo: la chiesa sarà aperta da martedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, la domenica solo al pomeriggio, con ingresso libero. L’iniziativa (in collaborazione con l’associazione cultura Ricognizioni sull’arte) è stata resa possibile grazie al contributo della Fondazione di Modena e ai fondi Cei 8 per mille.