Il Policlinico fa scuola. Lezioni ‘in corsia’ per i bimbi ricoverati. Ecco il video racconto

La voce narrante di una ex paziente illustra il progetto nato 25 anni fa. Il direttore della Pediatria Iughetti: "Allieviamo lo stress della degenza".

Preservare e tutelare la salute globale del bambino, che non è solo fisica ma anche emotiva e psicologica. Da queste premesse, e dalla forza di volontà del professore e dirigente Giacomo Grossi a cui oggi è intestata, è nata 25 anni fa al Policlinico di Modena una delle prime scuole ospedaliere in Italia: un progetto del Ministero dell’Istruzione, rivolto ai pazienti in età pediatrica ricoverati, realizzato in convenzione tra l’Ufficio Scolastico Provinciale e l’ospedale modenese. Un presidio didattico per i bambini e i ragazzi che si trovano a dover trascorrere periodi più o meno lunghi in degenza e che si è aggiunto al già presente ‘Spazio Incontro’, voluto dal Comune di Modena 30 anni fa per aiutare i piccoli pazienti a ricordare di essere ancora bambini con momenti di gioco e creatività. Per festeggiare questo 25esimo compleanno – e i 30 del suo compagno di avventure – l’Azienda ospedaliero universitaria di Modena ha realizzato un video racconto (poco più di dieci minuti) che descrive, riunisce e riporta sotto i riflettori i servizi educativi scolastici ospedalieri. Protagonista del video – che si trova sul canale YouTube dell’Aou – e voce narrante è la giovane Lucia Cavazzuti, ex paziente pediatrica che proprio grazie a questi servizi ha potuto continuare a studiare e affrontare esami di Stato (come la maturità) nonostante le difficoltà causate dalla malattia. Nei dieci minuti che percorrono le stanze del Policlinico dedicate a queste attività si intravedono mani impegnate a tagliare e incollare, teste attente che osservano lo scorrere delle pagine di grandi libri, matite che riempiono spazi vuoti in quaderni di esercizi. L’ospedale, in quei momenti, resta sullo sfondo. Un sostegno che va oltre il mero aiuto psicologico per un bambino sradicato dalla sua quotidianità, dal suo mondo: "I servizi scolastici ospedalieri aiutano a combattere la malattia perché tolgono, o almeno attenuano, quella componente di stress che è inevitabilmente e direttamente collegata al ricovero ospedaliero – le parole del professor Lorenzo Iughetti, direttore della Pediatria del Policlinico –. Lo stress non è un’entità senza conseguenze sugli aspetti fisici: in questo senso rientrare all’interno di una condizione di normalità è un aiuto in più nel percorso di cura. Credo che aver realizzato 25 anni fa questa struttura, nata nel 1999 grazie al professor Sergio Bernasconi in accordo con Giacomo Grossi, fu ed è tutt’ora un’innovazione importante per la Pediatria di Modena. In occasione di questo compleanno è bene che la città sappia quello che si fa qui", la sua conclusione.

A completare questa squadra virtuosa di medici, infermieri, insegnanti e pedagogisti si aggiunge anche un team di psicologi: "Le attività didattiche ludiche ed educative sono fondamentali per il benessere emotivo di un bambino o un adolescente che vive un momento di criticità e vulnerabilità perché gli consentono di mantenere una continuità con le esperienze vissute nel quotidiano – spiega la dottoressa Marisa Pugliese, psicologa –. Il nostro compito primario e fondamentale è garantire ai bambini e alle bambine il massimo della qualità della vita anche durante il ricovero e la malattia, pur in contesti di alta complessità clinico assistenziale e terapeutica. Di preservare le loro traiettorie evolutive garantendogli le dimensioni di progettualità e temporalità legate al futuro". Due presìdi, la Scuola Ospedaliera e lo Spazio Incontro, un unico scopo: aiutare bambine, bambini, ragazze e ragazzi a trovare anche in ospedale elementi di quotidianità, senza interrompere gli studi né il percorso di crescita. "L’umanizzazione delle cure passa anche da determinati aspetti come quello di permettere a un bambino di poter continuare a portare avanti gli studi e i propri interessi" commenta il Direttore Generale dell’Aou Claudio Vagnini.