Il Polo Conad torna sotto la lente Lunedì si valuta il progetto modificato

Convocata la conferenza dei servizi, si discuterà anche delle osservazioni giunte nelle scorse settimane. L’assessora Vandelli: "Questa versione riduce l’impatto al di fuori del comparto in modo significativo"

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Prosegue il travagliato iter del progetto ’Polo Conad’ alla Sacca, che è stato negli ultimi due anni al centro di aspre polemiche. Il 10 ottobre, lunedì prossimo, si svolgerà la quarta seduta della conferenza dei servizi: inizierà l’esame delle modifiche presentate dalla proprietà e si valuteranno le osservazioni. Conclusi i lavori della conferenza, sarà il consiglio comunale a esprimersi sulla variante urbanistica e sulla convenzione per realizzare le opere di mitigazione e le connessioni tra l’insediamento e le strutture pubbliche del territorio. A tracciare la road map è l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, rispondendo a un’interrogazione dell’esponente Pd Diego Lenzini. L’assessora ha riepilogato l’iter che ha interessato il progetto fino a ora, ricordando che la società Imco, ad agosto 2021, ha chiesto di attivare un procedimento unico per l’ampliamento dello stabilimento dell’area di attuale deposito di Conad nell’adiacente area industriale già esistente di proprietà di Civ e Civ. "Non si tratta di un progetto in deroga agli strumenti urbanistici – ha sottolineato Vandelli – ma che va a utilizzare la capacità edificatoria del lotto contiguo, lavorando su una ricomposizione fondiaria dei lotti tra le vie Polonia, Europa e Finzi. È un progetto che ha un unico elemento di variante, cioè la rimodulazione delle aree elementari all’interno di quella zona elementare". La prima conferenza dei servizi si è svolta a fine novembre dello scorso anno e si è conclusa con una richiesta di documentazione integrativa. Nel frattempo, è stato pubblicato il progetto presentato dall’azienda sul quale sono pervenute sei osservazioni. La stessa amministrazione comunale ha chiesto alcuni adeguamenti al progetto su criticità rilevate, accolte dall’azienda che ha presentato un nuovo progetto. È quindi seguito un nuovo periodo di pubblicazione, concluso a settembre, nel quale sono state presentate cinque osservazioni. "Il nuovo progetto presentato dalla società – ha evidenziato l’assessora – riduce di molto l’impatto al di fuori del comparto. In particolare, è stata rivista la viabilità di accessibilità, ridotta la capacità edificatoria della zona, è stato eliminato il magazzino verticale al posto del quale è previsto un magazzino del fresco con diversa conformazione". Non si modifica l’accessibilità su via Canaletto, ma solo su viale Finzi e viene eliminato l’accesso dalla tangenziale. "È stato fatto un lavoro importante sulla connessione delle aree verdi della zona e sono state previste migliori dotazioni ecologico-ambientali, dall’aumento della permeabilità del comparto alla laminazione delle acque. Il progetto – ha detto ancora Vandelli – pone su tutto il perimetro della struttura una pannellatura fonoassorbente per proteggere l’insediamento residenziale non tanto dall’attività produttiva in quanto tale ma dalle fonti di rumore a nord, in particolare della tangenziale".

Tra i consiglieri intervenuti Andrea Giordani (M5s), che ha chiesto "di coinvolgere maggiormente e in modo più attivo almeno i comitati" e se si possano aumentare le barriere fonoassorbenti realizzando collinette e monitorare il livello del rumore prodotto dal funzionamento dei frigoriferi. Barbara Moretti (Lega) ha esordito ringraziando i cittadini "che hanno fatto emergere le criticità del progetto. È un esempio – ha detto – di come sia stato utilizzato in modo egregio lo strumento della partecipazione che, come amministrazione, dovremmo rinvigorire. Il lavoro dei cittadini ha fatto sì che il progetto venisse modificato in meglio".