Il Tar ferma le demolizione in una villa privata "Piscina salva, ma non il campo da basket"

Il Tar regionale ha salvato soltanto la piscina e ha dato ragione al Comune di Zocca per l’abbattimento del campetto da basket e del ripostiglio di una casa di villeggiatura costruiti in zona di rispetto, vicino al cimitero di Montombraro di Zocca.

È una vicenda che parte da lontano e che un anno fa ha visto il Comune emettere l’ordinanza di abbattimento delle tre strutture e la famiglia interessata si è opposta ricorrendo al Tar. La piscina, scoperta, misura 12,5 metri per 4,5 ed è completamente interrata, il manufatto a uso ripostiglio è di 2,35 metri per 2,26 e, più a valle, c’è il campo da basket scoperto e privo di strutture in muratura, con solo la pavimentazione di gioco in cemento e due sostegni in metallo per i canestri. Per la piscina è stata prevista solo una sanzione pecuniaria poiché definita un’opera pertinenziale di modeste dimensioni e non crea volumetria. I proprietari dei tre manufatti avevano contestato innanzitutto "il lunghissimo periodo di tempo" intercorso tra la realizzazione dei piccoli abusi edilizi, datati 1971, e la sanzione del Comune, nonostante quest’ultimo conoscesse da tempo la situazione, in base sia ai rilievi aerofotogrammetrici sia, dal punto di vista urbanistico, all’inserimento delle opere nella cartografia del Prg. I giudici, il 5 ottobre, hanno precisato che si tratta di una piscina "di non rilevanti dimensioni che non crea alcuna volumetria aggiuntiva". Inoltre, "in concreto, svolge funzione di area ludica senza fine di lucro, in quanto è posta unicamente al servizio di una residenza privata e delle relative esigenze degli abitanti". Il tar spiega che se l’opera "non può recedere dal suo carattere abusivo, risulta tuttavia illegittimo l’operato del Comune che ha sanzionato detto abuso edilizio con la demolizione". Tutta la casa era stata oggetto prima di un primo condono edilizio chiesto dai ricorrenti nel 1986, per alcuni lavori abusivi via via realizzati, e poi di una Scia (segnalazione certificata di inizio attività) in sanatoria, presentata al Comune nel 2019. Walter Bellisi