REDAZIONE MODENA

"Inalca, sicurezza arrivata in ritardo"

"Per mesi abbiamo sollecitato l’impresa a ridurre i rischi E ancora adesso c’è chi lavora con mascherine inadeguate"

Cgil attacca l’Inalca sulle misure di sicurezza messe in pratica per evitare il contagio. All’indomani della pubblicazione del nostro servizio all’interno dello stabilimento di Castelvetro, Flai-Cgil interviene sostenendo che l’azienda "oggi è in gran parte allineata alle normative sulla sicurezza" ma "si omette il percorso da febbraio ad oggi". Un percorso, scrive Diego Bernardini sindacalista Flai-Cgil Vignola,"che ha visto Flai-Cgil intervenire quotidianamente con continue richieste di messa in sicurezza dell’attività lavorativa e c segnalazioni di situazioni di rischio". Alla fine di febbraio è scoppiato il focolaio in Lombardia e Inalca ha spostato a Castelvetro parte della produzione dello stabilimento di Ospedaletto Lodigiano aumentando l’organico nello stabilimento modenese: allora Cgil ha inviato all’azienda la prima richiesta di adottare nuovi protocolli di sicurezza a cui sono seguite altre richieste di adeguamento. Il sindacato sostiene che prima di metà aprile in azienda ci fosse una situazione di "distanziamento sociale assente, mascherine inadeguate in numero e qualità, sanificazione a singhiozzo, mancanza di trasparenza sui casi positivi". L’11 marzo Cgil ha presentato al Dipartimento di sanità pubblica di Modena una segnalazione sostenendo che non veniva rispettato il distanziamento sociale. "Solo dopo diverse settimane dalla nostra richiesta di fornire tutto il personale di mascherine e solo dopo l’evidenza di dipendenti contagiati sulle linee di produzione Inalca ha deciso di dare a tutti la mascherina – prosegue Bernardini di Flai Vignola - parliamo del 14 aprile, cioè un mese e mezzo dopo l’inizio dell’emergenza". Per il sindacato tutt’oggi le misure di sicurezza non sarebbero rispettate completamente. Il riferimento, in particolare, è alle mascherine utilizzate dai lavoratori di Ges.Car, la società controllata da Inalca. Per Bernardini non sarebbero adeguate e per questo motivo potrebbero attivarsi azioni di mobilitazion.

Silvia Saracino