REDAZIONE MODENA

Modena, incontri a luci rosse nel condominio di viale Verdi

Zona Musicisti, blitz della polizia in un appartamento dove sono state identificate diverse prostitute. Denunciato l’affittuario

Incontri hot in un palazzo di viale Verdi

Uno strano via vai di persone giorn o e notte. Uomini e donne che, soprattutto nelle ore più ‘buie’, scorrazzavano per la palazzina creando una certa preoccupazione tra i condomini. Sono stati gli stessi inquilini ad avvisare le forze dell’ordine e – a seguito di un blitz all’interno di un appartamento – è emersa una realtà inquietante. Diverse ragazze, infatti, lavoravano all’interno dell’abitazione come prostitute.

In sostanza – sempre in base a quanto sarebbe emerso dagli accertamenti – l’alloggio era stato affittato proprio a tale scopo: creare una sorta di casa chiusa a due passi dal centro, ovvero in viale Verdi, nel cuore della popolasa zona Musicisti.

I sigilli all’immobile, come fanno notare alcuni residenti ‘fieri’ di aver contributo a fare emergere la situazione di sfruttamento, sono stati apposti dagli agenti della squadra mobile nei giorni scorsi.

Sono stati appunto gli inquilini della palazzina a rendersi conto che in quell’appartamento qualcosa non andava. Sicuramente il locale non era stato affittato da una famiglia, anzi: erano sempre persone diverse ad entrare ed uscire dall’immobile. Uomini e giovani donne spesso straniere. I rumori, tra l’altro, si avvertivano soprattutto la notte quando la porta dell’appartamento veniva chiusa è aperta più volte e il campanello continuava a suonare.

Partita la segnalazione alla polizia gli agenti hanno effettuato alcuni servizi di appostamento all’esterno del palazzo, trovando riscontro alla denuncia dei residenti.

A quel punto è scattato il blitz della Mobile e nell’appartamento sarebbero state identificate diverse giovani donne che si prostituivano. Le ragazze sono state poi tutte identificate mentre nei confronti dell’affittuario sarebbe già scattata la denuncia per sfruttamento della prostituzione.

Al locale sono stati poi apposti i sigilli. A seguito del lockdown diversi sfruttatori si sono organizzati per trasferire l’attività illecita di sfruttamento della prostituzione all’interno di appartamenti affittati ad hoc. Una situazione sulla quale nei mesi scorsi erano insorte anche le associazioni chiedendo maggiori controlli e attenzioni sul fenomeno.

Gli stessi residenti della zona Rnord avevano puntato il dito contro le note palazzine denunciando la presenza sempre più assidua di prostitute e clienti all’interno degli immobili con conseguenti risse, liti furibonde in mezzo alla strada e frequentazioni ‘pericolose’