Indagato per l’omicidio della moglie: si uccide

Pavullo, Davide Di Donna si è tolto la vita nella casa in cui si trovava ai domiciliari. L’avvocato Sola: "Sui social giudizi disumani"

Alessandra Perini

Alessandra Perini

di Valentina Reggiani

Ha ribadito la propria innocenza fino all’ultimo giorno, affermando di essere consapevole di non essere creduto e di non ‘reggere’ tutto l’odio scatenato nei suoi confronti. Ha espresso dolore per l’impossibilità di vedere le proprie figlie poi, ieri mattina, ha deciso di togliersi la vita in quella mansarda in cui era ristretto ai domiciliari dopo la grave accusa di aver causato la morte della moglie. Si erano presentati nella sua abitazione di Sant’Antonio di Pavullo proprio per verificare che si trovasse in casa, ieri mattina, i carabinieri della locale stazione quando hanno fatto la macabra scoperta.

Davide Di Donna, il panettiere cinquantenne accusato di omicidio preterintenzionale nei confronti della moglie e madre delle sue figlie, Alessandra Perini, si è infatti tolto la vita dopo aver – a quanto pare - minacciato nei giorni scorsi il tragico gesto. Pare che l’uomo avesse continuato a ribadire la propria innocenza circa la morte della moglie pur sentendosi però già condannato dall’opinione pubblica. Situazione che lo aveva gettato nel più profondo sconforto. Nei giorni scorsi la Procura aveva impugnato la scarcerazione dell’uomo visti i gravi indizi di colpevolezza a suo carico. Proprio nell’abitazione dove il panettiere si è tolto la vita si sarebbe infatti consumata quell’aggressione che, a distanza di due giorni avrebbe condotto alla morte la vittima, avvenuta durante una corsa contro il tempo in ambulanza lo scorso primo ottobre. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il fornaio aveva confermato di aver colpito la moglie con uno schiaffo nel corso di una lite legata a motivi familiari due sere prima, appunto, il 29 settembre ma aveva poi ribadito con forza come la moglie, mamma delle sue due bambine, fosse caduta dalle scale nel corso di improvvisi malesseri.

Il decesso della 46enne è infatti legato ad un’emorragia celebrale intervenuta a due giorni di distanza – in base alla ricostruzione degli inquirenti – da quell’aggressione. "Davide Di Donna lunedì sera mi aveva ribadito di essere distrutto per la situazione e che mai aveva inteso fare male alla propria moglie e men che meno ucciderla – commenta il legale dell’uomo, l’avvocato Guido Sola, coordinatore del dipartimento di diritto penale di SC Avvocati Associati. – Tutti i suoi pensieri erano costantemente rivolti alle figlie, soffriva terribilmente la lontananza dalle stesse alle quali era profondamente legato". Secondo il legale non è contestabile la scelta di porre il 50enne ai domiciliari: "I suicidi dei detenuti – afferma - avvengono purtroppo anche in carcere. Il problema attiene all’assenza di percorsi di sostegno psicologico in favore di tutti coloro che colpevoli o innocenti – non è questo il punto – si trovano ad essere improvvisamente privati della propria libertà e degli affetti più cari". Da giorni contro il panettiere si erano scatenati gli haters della rete: "Non commento quanto già apparso sui social network; posto che si tratta di giudizi disumani e sinceramente gratuiti espressi non solo a caldo rispetto ad un fatto drammatico ma soprattutto nei confronti di una persona presunta innocente che ancora doveva svolgere le proprie difese nelle sedi competenti". Sola esprime profondo cordoglio e un pensiero commosso per le figlie rimaste sole e tutti i parenti e di Davide Di Donna.