
Giovanni Battista Durante (Sappe)
Si è allontanato dalla casa di reclusione di Castelfranco Emilia facendo perdere le proprie tracce. Protagonista della vicenda – che non è certo isolata nel panorama delle carceri italiane – un internato della casa lavoro di Castelfranco Emilia appunto.
Ad insorgere ora sono i sindacati, con Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale che spiegano come questo ed altri episodi, che si sono verificati negli ultimi tempi, come l’accesso ai tetti del penitenziario, per protestare, evidenziano le enormi carenze della struttura, non adeguata alla tipologia di detenuti e internati assegnati. "La gravissima carenza di organico del reparto di polizia penitenziaria compromette seriamente il mantenimento della sicurezza all’interno dell’istituto" spiegano.
Tale carenza non consente di garantire nemmeno i livelli minimi di sicurezza e porta, spesso, a comprimere i diritti costituzionalmente garantiti. Sono presenti varie criticità strutturali e gestionali.
Nella struttura ci sono sia internati, circa 58, sia detenuti, circa 38. La presenza di qualche persona con problemi psichiatrici, nell’assenza di un presidio sanitario articolato nelle 24 ore, complica ancora di più le cose. I contatti tra detenuti e operatori sanitari sono limitati alla somministrazione della terapia o a sporadiche visite – commentano ancora –. Il personale di polizia penitenziaria è spesso costretto a coprire più posti di servizio e lo stesso personale accumula un elevato numero di ferie non godute, oltre che di lavoro straordinario.
Per fronteggiare questa situazione insostenibile – affermano ancora i referenti del sindacato Durante e Campobasso – sarebbe opportuno, nell’immediato, incrementare il personale di polizia penitenziaria, rendere il presidio sanitario funzionante nelle 24 ore, con medici specialisti, per una più adeguata gestione dei detenuti/internati affetti da patologie psichiatriche, ridurre il sovraffollamento".
v.r.