"Io e il mio labrador rappresenteremo insieme l’Italia ai mondiali"

Mirandola, Fabio Neri si è qualificato per una speciale corsa campestre in Francia. Con lui gareggerà Aloe, adottata dal canile

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Tre anni fa ha accolto in famiglia Aloe, un cane adottato dal canile di Mirandola grazie alla insistenza della figlia Giulia, e ora Fabio Neri si ritroverà a gareggiare rappresentando l’Italia nel Campionato del mondo di canicross. Si tratta di una sorta di campestre in coppia con l’amico a 4 zampe, che si svolgerà a Plédran in Bretagna (nord della Francia), tra Reims e Brest, dove sabato 30 aprile i 33 concorrenti della categoria Vet Men 2, provenienti da tutto il mondo, dovranno fare un giro cronometrato del percorso di 5,5 km in mezzo ad un bosco, mentre domenica 1 maggio gareggeranno sullo stesso percorso a gruppi di 56 coppie (uomo-cane). Impiegato nel magazzino spedizioni di una azienda biomedicale di Mirandola, Neri oggi ha 51 anni e la figlia 14.

Partiamo dalla sua decisione di adottare un cane, come andò quel giorno?

"Mia figlia da tanti anni insisteva per avere un cagnolino. Così un sabato le ho proposto di portare a passeggio un cucciolo del canile. Lì ci hanno affidato una femmina di labrador e mia figlia gli si è affezionata subito, alla fine ho dovuto cedere alle sue insistenze. Proprio il giorno in cui lo abbiamo riportato dalla passeggiata c’era una signora abbastanza arrogante che voleva portare a casa quel labrador a tutti i costi. Il suo modo di fare non mi era piaciuto e allora ho detto ai sorveglianti che avremmo adottato noi Aloe, che a quel tempo aveva circa un anno. Ora facciamo sport insieme, siamo un team affiatato, mentre nel gioco di casa si diverte molto con Giulia".

E’ la sua prima volta a una manifestazione del genere?

"Sì. Prima abbiamo partecipato a gare del campionato nazionale. Siamo stati a Cecina, a Groppello Cairoli (Mi). Per la nostra categoria era richiesto un tempo di qualificazione di 3’30’’ al km. Noi ci siamo qualificati con 3’27’’ e siamo entrati di diritto nella chiamata. Praticamente saremo in 44 coppie a rappresentare l’Italia nelle diverse categorie. C’è anche chi va in bicicletta".

Come vi siete preparati?

"Ci stiamo allenando già da 4 mesi e praticamente tutta la settimana facciamo uscite singole nel senso che io mi alleno da solo e faccio allenare Aloe magari seguendola in bicicletta. Poi la domenica simuliamo la gara correndo insieme. Aloe arriva a fare anche 40 km alla settimana". Come ha accolto la decisione di parteciparvi?

"Facendo queste gare durante il campionato qualche podio lo abbiamo già portato a casa. Addirittura, la prima volta che abbiamo fatto una gara – era a Spoleto –, l’abbiamo vinta pochi mesi dopo che Aloe era con noi".

Cosa occorre per essere una vera coppia uomocane?

"Sicuramente il cane deve avere questa indole di essere molto competitivo. Aloe quando vede altri cani subito ha un gran voglia di correre. Poi bisogna insegnargli le direzioni: quando dico "de" deve andare a destra; "si" deve andare a sinistra. Il cane in gara è agganciato a me al guinzaglio e deve sempre stare davanti. Se supero il cane c’è la squalifica".

Si è mai trovato in difficoltà a seguire il cane?

"Una volta eravamo vicini alla laguna di Venezia. Eravamo a un centinaio di metri dal traguardo ed eravamo terzi e il cane si è buttato in acqua. Ha visto l’acqua ed essendo un labrador si è buttato e abbiamo perso la posizione, concludendo quarti. Sono riuscito per un pelo a evitare di finire anche io in acqua".

Ambizioni?

"Io punto ad arrivare tra la decima e la quindicesima posizione".

Alberto Greco