L’impresa del 118: "Così abbiamo retto l’urto"

La responsabile Sonia Rioli: "Ora finalmente gli inteventi per i sospetti Covid sono calati, ma non abbassiamo di certo la guardia"

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di Valentina Reggiani

La sensazione è quella di osservare una pellicola su cui scorrono immagini di progettazione futuristica di sanità. Invece è il miracolo realizzato dagli operatori sanitari del 118 e, in generale, da tutti i professionisti del panorama sanitario modenese che sin dall’inizio dell’emergenza sono rimasti in prima linea nella lotta al Covid. Da una parte c’è l’emergenza territoriale con le chiamate che partono da Bologna, dall’altra c’è la centrale operativa secondaria, Cosmo, che gestisce tutti i vari trasferimenti tra ospedale e ospedale e, in questi giorni, le varie dimissioni dei pazienti Covid dai nosocomi in modo protetto. Poi ci sono le aree di bonifica dei mezzi, realizzate a tempo record su tutto il territorio per la sanificazione delle ambulanze. Ma la differenza, oggi, la fanno tutte quelle chiamate che non arrivano. Il nostro viaggio tra la centrale operativa del 118 e le aree di bonifica ci ha confermato quanto l’impegno dei nostri sanitari nell’emergenza abbia fatto la differenza anzi, il miracolo.

"Il 20 marzo abbiamo effettuato 90 trasporti per sospetti Covid; mercoledì sono stati 25, il giorno prima ancora meno – spiega Sonia Rioli, responsabile direzione professioni sanitarie del Dipartimento Interaziendale di Emergenza-Urgenza –. In questo momento, però, non dobbiamo abbassare la guardia". Rioli ci racconta in che modo è stata gestita l’emergenza sin dall’esordio. "Abbiamo capito sin dall’inizio come fosse indispensabile dedicare mezzi ai pazienti sospetti Covid al fine di proteggere personale e pazienti. Sono state aumentate le ambulanze, poste a disposizione della centrale operativa del 118 di Bologna che coordinava gli interventi e questo già a parire dal 24 febbraio. Via via sono aumentati i sospetti e sul territorio hanno iniziato ad alternarsi due ambulanze istituzionali Covid e altre due del volontariato. Questo ci ha permesso di tener sempre pulite le ambulanze delle emergenze. Visti i tanti mezzi Covid che trasportavano pazienti sospetti è sorta la necessità di mettere a disposizione un’area per la sanificazione delle ambulanze". Ed ecco che le aree sono state create una dopo l’altra inizialmente nell’ex centrale del 118 e poi, grazie alla concessione arrivata dal ministero della difesa, all’interno dell’ex aeronautica militare. "Siamo entrati in un giorno e mezzo – spiega Rioli – e con un gruppo di infermieri e pompieri avevamo creato la nostra area bonificata e ne sono sorte altre a Pavullo, Mirandola, Carpi, Fiorano e Vignola. Dal 2 al 22 aprile abbiamo bonificato 978 mezzi e, nei momenti peggiori, si arrivava a sanificarne a Modena fino a 80 al giorno". Nonostante il calo di positivi, però, il lavoro dei sanitari è continuo: "Sono diminuite le emergenze ma sono aumentati i trasporti dei positivi dimessi dall’ospedale per tornare a casa. Parliamo di dimissioni protette attraverso i trasporti secondari che arrivano anche a 37 al giorno. Poi sono i pazienti positivi che si devono recare in ospedale per esami, in particolare quelli radiologici". La corsa degli operatori sanitari, insomma, non si ferma. "Sin dall’inizio il personale è stato disponibilissimo ad aumentare i turni anche per i trasporti. Nessuno si è tirato indietro e come sempre la disponibilità in questi momenti è eccezionale".