GIORGIA DE CUPERTINIS
Cronaca

La classifica tra luci e ombre. Provincia in picchiata: il lavoro e la sicurezza ci trascinano al 21° posto

La graduatoria del Sole 24 Ore vede arretrare il nostro territorio di quattordici posizioni. Migliorano i risultati su ambiente e servizi. Quinto posto nazionale per ‘ricchezza’ e ’demografia’

Il nodo sicurezza

Il nodo sicurezza

Modena, 17 dicembre 2024 – La nostra provincia scivola giù dalla scalinata, e ’ruzzola’ per ben 14 gradini. È questa la fotografia che immortala la nuova classifica sulla qualità della vita stilata dal Sole 24 ore, dove il nostro territorio si piazza 21esimo e saluta sia la settima posizione conquistata lo scorso anno, sia un importante posizionamento in top ten (rimane terza su nove, però, se consideriamo soltanto le province della nostra regione). Nel dettaglio, è Bergamo a guadagnarsi quest’anno la medaglia d’oro, seguita da Trento e Bolzano. Bologna è al nono posto con una perdita di 7 posizioni, in flessione anche Parma (26esima) e Reggio Emilia (28esima). Meglio di Modena anche Forlì Cesena che sale al 13esimo posto, mentre chiudono la classifica Reggio Calabria, Napoli e Crotone.

Una graduatoria, questa, che come da tradizione fotografa il benessere nelle 107 province italiane con 90 indicatori divisi in sei macrocategorie tematiche, che spaziano dalla demografia fino alla sicurezza, per restituire una panoramica a trecentosessanta gradi.

Dati alla mano, se focalizziamo il nostro sguardo soltanto su Modena, ciò che emerge è un quadro tra luci e ombre: il nostro territorio vanta alcune ottime performance – questo è innegabile – ma che coesistono con flessioni che preoccupano, e non poco. A partire proprio dalla sicurezza, un tasto ancora dolente: rispetto alla precedente classifica, infatti, la nostra provincia perde sedici posizioni e si ferma al sessantaseiesimo posto, con un indice di criminalità che la vede 92esima. Nell’indicatore "furti con destrezza" la provincia si colloca al 97esimo posto: furti con strappo (denunce ogni 100mila abitanti) all’88esimo posto, mentre nell’indicatore "rapine in pubblica via" si ferma al 95esimo gradino. Trentesima posizione, invece, per la "durata media dei procedimenti civili".

Caduta libera anche per quanto riguarda la categoria "Affari e lavoro", dove si perdono ventiquattro posizioni, fermandosi così al 35esimo posto. La performance peggiore in assoluto è legata al numero di imprese cessate (104esimo posto), mitigata però da quello delle nuove iscrizioni (7° posto). Preoccupano le ore di cassa integrazione nelle aziende (94° posto) e la scarsità di imprese sociali. Ma come anticipato, la nostra provincia ha registrato anche buone performance, recuperando posizioni rispetto al passato. Come successo nella categoria "Ambiente e servizi", dove si colloca sì a metà classifica – precisamente al 49° posto – ma con un salto di tre posti rispetto al passato.

Un balzo in avanti propiziato dalla raccolta differenziata (28esimo posto) e accompagnato dal consolidamento delle attenzioni per la persona. Nell’indicatore "Rischio alluvione", invece (una novità introdotta quest’anno) il nostro territorio si posiziona 58esimo. Anche qui, però, rimangono alcune criticità sul fronte ambientale, sui cui i riflettori meritano di rimanere accesi, come la concentrazione di polveri sottili (103° posto).

Poco lusinghieri anche alcuni indicatori in campo culturale, dove nella categoria dedicata ("cultura e tempo libero" appunto) la provincia si attesta al 38esimo posto, scivolando di cinque posizioni. Lente di ingrandimento alla mano, si ferma solo al 66° posto per offerta culturale e 86° per spesa dei Comuni per la cultura. Ottantunesimo posto, invece, per bar, cinema e ristoranti (esclusa la ristorazione mobile) ogni centomila abitanti.

Va meglio per quanto riguarda l’indice di sportività e gli ingressi agli spettacoli, dove si piazza al 22esimo posto.

E per quanto riguarda il capitolo "ricchezza e consumi"?

Qui, Modena, gioca un’ottima partita, tenendosi stretto il quinto posto. Tra i risultati più lusinghieri spicca il primo posto nell’indicatore "spesa delle famiglie per il consumo di beni durevoli" (miglior performance) mentre si posiziona al quarto per retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti e settima nell’indicatore "valore aggiunto per abitante".

Da non sottovalutare però anche gli indicatori "canoni medi di locazione" (54°) e "mensilità di stipendio per comprare casa" (74°).

Infine, ma non per importanza, la provincia perde due posizioni nella categoria "Demografia e società", ma l’impatto finale è comunque positivo, conquistando il quinto posto. Buoni risultati nell’importante indicatore sulla "qualità della vita delle donne" – che tiene in conto 12 parametri specifici – e per cui il nostro territorio si posiziona al nono posto, rientrando quindi nella top ten nazionale e vantando un ottimo tasso di occupazione femminile. L’indicatore "medici specialisti" vede invece la provincia piazzarsi al 21esimo posto, così come per quanto riguarda l’indicatore "emigrazione ospedaliera".