OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

Turismo, visitatori ‘mordi e fuggi’: "Senza eventi non siamo competitivi. E chi può spendere non viene qui"

Pessimismo delle associazioni di categoria che fanno un primo bilancio di queste lunghe festività. Faenza (Federalberghi): "Nessun picco straordinario di presenze". Forghieri: "Problema anche di qualità"

Pessimismo delle associazioni di categoria che fanno un primo bilancio di queste lunghe festività. Faenza (Federalberghi): "Nessun picco straordinario di presenze". Forghieri: "Problema anche di qualità".

Pessimismo delle associazioni di categoria che fanno un primo bilancio di queste lunghe festività. Faenza (Federalberghi): "Nessun picco straordinario di presenze". Forghieri: "Problema anche di qualità".

Modena, 4 maggio 2025 – Un ponte lungo, baciato dal sole, che ha portato tante persone in città ma forse non ha assicurato il picco sperato da hotel, alberghi e locali. Le vacanze del 25 aprile e il lunghissimo ponte del Primo Maggio non hanno portato, infatti, grandi sorprese a Modena: buone le presenze, soprattutto negli agriturismi, ma si poteva fare di più. A mancare, secondo gli operatori del settore, non è stato il bel tempo, ma la domanda.

"Se non ci sono eventi, la città non attira. Non è una destinazione spontanea come Roma o Firenze. Le nostre strutture hanno notato una crescita del 10%, ma non molto di più", spiega Amedeo Faenza, presidente di Federalberghi Modena. Il bilancio è netto. "Anche quest’anno, come sempre accade quando ci sono ponti e feste senza manifestazioni in città, non abbiamo registrato picchi straordinari. È un problema strutturale: Modena non ha il richiamo delle grandi capitali turistiche e da sola, nei giorni festivi, non basta a riempire gli alberghi".

Una visione condivisa anche da chi lavora nella ristorazione. Davide Forghieri, presidente provinciale di Fipe-Confcommercio, osserva: "È stato un ponte particolare, lungo, con tempo bello e molte possibilità di spostamento. Chi ha potuto, quindi, è andato fuori città. A Modena abbiamo visto affluenza, forse leggermente in calo rispetto al 2024: per lo più turisti, un po’ di movida giovanile nei locali con DJ set e aperitivi. La ristorazione classica leggermente sottotono. La mia percezione è che ci sia stato poco movimento. Ho visto anche poche macchine in giro, viabilità abbastanza scorrevole. E credo che la città si sia svuotata un po’ di più rispetto agli anni passati, proprio perché il ponte è stato più lungo".

Chi ha la possibilità economica, aggiunge, sceglie di spostarsi altrove: "Chi può spendere, magari per una cena fuori o per un weekend lungo, va al mare, in montagna o nella seconda casa. Ma con l’arrivo della bella stagione si presenta sempre questa situazione: è un trend che osserviamo ogni anno prima dell’estate". Se il centro storico ha registrato un’attività tra luci e ombre, sono andati sicuramente meglio gli agriturismi e le mete fuori porta. Anche in questo caso, i dati concreti sono ancora in via di raccolta: "Parlo per esperienza personale, visto che non abbiamo ancora numeri ufficiali, ma penso che la ristorazione delle colline, degli Appennini, è quella che ha giovato di più del periodo di festa" sottolinea Forghieri.

Le aspettative per le prossime settimane, però sembrano promettere bene. Amedeo Faenza guarda con maggiore fiducia a maggio inoltrato e a giugno, grazie a una serie di appuntamenti già in calendario: "Con eventi come il Motor Valley Fest e Radio Bruno Estate, ci aspettiamo un aumento sostanziale delle prenotazioni. Stiamo puntando a un +20% che dovrebbe portarci a un’occupazione alberghiera intorno al 50%". Per quanto riguarda il settore dei pubblici esercizi, le incognite restano molte. Una su tutte, la mancanza di personale qualificato.

"È una carenza cronica – afferma Forghieri – e riguarda non solo i numeri, ma la qualità. Oggi nei curriculum vediamo spesso solo esperienze in catene e fast food che non danno una vera formazione alla ristorazione. Ci troviamo a dover insegnare la passione, la conoscenza del mestiere. Ci sono poche persone che fanno il nostro mestiere per dedizione e non come un lavoro temporaneo". Insomma, l’incertezza domina anche le prospettive per l’estate: "Il nostro settore è molto variabile, fare previsioni è impossibile – conclude Forghieri –. Gli equilibri possono cambiare da un momento all’altro, bastano pochi fattori esterni, come le tensioni internazionali, i dazi, per influenzare tutto". Modena, insomma, chiude il ponte lungo con un bilancio in chiaroscuro. Senza eventi trainanti, la città non rende al 100% e con lei anche l’economia del turismo e della ristorazione.