La difesa dei Bianchini: "Non c’è mai stata alcuna minaccia"

"Non c’è stata alcuna minaccia al gruppo interforze e neppure, da parte dei Bianchini, vi è mai stata alcuna istigazione nei confronti di Carlo Giovanardi affinchè minacciasse il gruppo interforze. I Bianchini erano spettatori di ciò che l’ex senatore raccontava loro".

E’ andata in scena ieri pomeriggio l’ultima lunga arringa difensiva nell’ambito del maxi processo White List. A prendere la parola l’avvocato professor Giulio Garuti, che assiste la famiglia Bianchini di San Felice e ha chiesto il proscioglimento dalle accuse per tutti e tre gli imputati. Ora si attende solo la sentenza, prevista per il prossimo 27 aprile. Ricordiamo che la pubblica accusa ha chiesto 4 anni e 8 mesi per Mario Ventura, ex capo di gabinetto della Prefettura, 3 anni e 3 mesi per Alessandro Bianchini figlio di Augusto Bianchini per il quale i pm hanno chiesto 3 anni. Due anni invece sono stati chiesti per la moglie Bruna Braga. Secondo la difesa appunto la famiglia Bianchini non ebbe alcun ruolo nelle presunte pressioni esercitate nel 2016 su funzionari della Prefettura e del gruppo interforze a favore della ditta di costruzioni. Così come – ha fatto presente Garuti in aula – il figlio di Augusto, Alessandro, avrebbe agito sempre in buona fede, assistendo attonito a quanto accadeva: voleva solo riprendere a lavorare in autonomia’. Per quanto riguarda Braga, mogie di Augusto Bianchini il legale ha spiegato che ‘è ridicolo per la difesa che sia entrata nel processo; su di lei mai è emersa alcuna responsabilità’.