La scultura dell’Usco decora la porta nord

Installata ieri, è opera di Erio Carnevali ed è stata commissionata dall’azienda attiva nel ramo meccanico

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Ecco la nuova opera del Maestro Erio Carnevali, installata ieri mattina sulla rotatoria che all’inizio della via Canaletto immette a destra verso via delle Nazioni, dove trova sede il Gruppo Usco Itr, azienda leader mondiale nei ricambi per macchine agricole e movimento terra, che gli ha commissionato il monumento. L’installazione artistica andrà ad abbellire l’ingresso a nord alla città, su una delle direttrici di traffico più importanti di tutta la provincia. L’opera, tende a sostenere per il suo colore e la sua conformazione l’immagine di un mondo attraversato dal passaggio di percorsi significanti il lavoro dell’uomo nel rispetto della natura. La scultura realizzata facendo ricorso a pietra di Vicenza è stata portata a termine a Sossano presso l’azienda Bertola Pietre, una azienda molto nota tra gli artisti, attiva dal 1600, ed ha richiesto alcuni mesi di lavoro conclusisi solo agli inizi di agosto. E’ di 2 metri di diametro e pesa 18 tonnellate. Nel sostegno su cui poggia saranno collocate lastre di rivestimento della stessa pietra con riportate 715 lettere in totale per indicare gli Stati dove la importantissima azienda che ha commissionato il lavoro è presente. Il lavoro di scultura è durato alcuni mesi durante i quali si è proceduto con accuratezza alla scelta della pietra in cava, alla sua asciugatura, alla sua sagomatura e scultura fino al suo trattamento. I lavori del cantiere che accoglie la scultura, e che hanno comportato nelle settimane scorse qualche disagio per arrivare e uscire dalla città, erano iniziati il 30 agosto e si sono conclusi da pochi giorni. E’ la seconda installazione artistica di Erio Carnevali che va ad accogliere come un biglietto da visita chi entra in città da fuori, dopo il famoso grappolo. Tutte si richiamano in qualche modo alla laboriosità e peculiarità modenesi. L’inaugurazione della rotatoria è prevista entro la prima metà di novembre.

Alberto Greco