La Voce della Terra tradotta in note

Il Festival Modena Contemporanea presenta "La voce della Terra" con il concerto di Cosimo Linoci e Ensemble Forma Libera, includendo opere di Saariaho e Oliveros. Evento alle 20.30 al Complesso San Paolo.

Dopo averci fatto ascoltare la voce del mare e quella delle stelle, stasera il Festival Modena Contemporanea ci offre ’La voce della Terra’, nel concerto in programma stasera alle 20.30 alla sala del Leccio al Complesso San Paolo in via Selmi 67. La serata prenderà avvio già alle 19 con la presentazione di ’Très libre’, la prima pubblicazione discografica del clarinettista Cosimo Linoci, un viaggio nel clarinetto contemporaneo che diventa anche racconto di autori alla ricerca della loro piena libertà espressiva. Cosimo Linoci dialogherà con Luca Benatti ed eseguirà poi musiche di Gérard Grisey ed Edison Denisov. Seguirà in serata il concerto, come un ‘rituale sonoro’ impaginato dall’Ensemble Forma Libera diretto da Carlo Emilio Tortarolo. Si inizierà con la prima esecuzione de ’Il risveglio della terra’, per clarinetto, arpa e percussioni, che il festival ha commissionato al compositore carpigiano Daniele Bisi. Poi ’Mayis 2020’ di Fazil Say, per clarinetto solo, un lavoro che porta nel contemporaneo le suggestioni della musica folklorica del Mediterraneo, e la prima esecuzione italiana di ’Terrestre’ della compositrice finlandese Kaija Saariaho, mancata lo scorso anno, un brano che trae ispirazione dal poema di Saint-John Perse ’Oiseaux’, dove il volo e dal canto degli uccelli sono elevati a metafora dei misteri della vita. La seconda parte del concerto sarà dedicata all’esecuzione e all’ascolto del brano ’Earth ears, a sonic ritual’ della compositrice e fisarmonicista statunitense Pauline Oliveros, teorizzatrice del concetto di ‘deep listening’.

s.m.