L’appello dei parenti delle vittime: "Mai più morti sul lavoro"

Commozione nell’incontro tra Bonaccini e le famiglie. Laura Ansaloni: "Mio fratello rimase sotto le macerie durante il turno di notte"

Migration

Furono 28 le vittime del terremoto che ha distrutto le comunità della Bassa modenese, lasciando dietro una scia di ricordi che a dieci anni da quegli eventi non si è ancora spenta, soprattutto nella mente dei famigliari di chi ha perso la vita. Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, nel pomeriggio di ieri in forma privata ha voluto incontrare a Medolla, sede dell’Unione dei comuni Area Nord e dove sorge un monumento che ricorda tutti i deceduti, una nutrita rappresentanza dei parenti di chi ha perso la vita. E’ stato un incontro che si è protratto quasi un’ora e mezza e che è andato oltre il protocollo fissato, in cui è prevalso il dolore ed il rammarico per tante perdite che si potevano, forse, evitare, anche se resta alla magistratura il compito di chiarire eventuali responsabilità. "Il tempo può lenire, lo abbiamo visto. Non può, però, cancellare; ed è giusto che sia così" aveva detto Bonaccini il 20 maggio in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E non si è cancellato il ricordo di quei giorni nella memoria di chi si è visto portare via una persona cara. Laura Ansaloni quella mattina del 20 maggio ha perso il fratello Leonardo che lavorava alla ceramica S.Agostino nel Ferrarese. "Ho un ricordo molto nitido – dice Laura –. Ho appreso la notizia della morte di mio fratello al telegiornale alle 7.30 ed era deceduto durante la scossa delle 4.04. Faceva il turno di notte e non rispondeva alle chiamate. Ingenuamente pensavamo stesse spazzando i calcinacci". "Ricordo – racconta Anna De Prisco che ha perso il figlio nel crollo all’Haemotronic di Medolla – che Giordano il lunedì non era andato a lavorare perché aveva paura ma poi ha ricevuto una telefonata ed è rientrato in azienda". "Non mi sono mai voluta esporre – afferma Anna Monetti, moglie di Vincenzo Iacono, deceduto alla BBG di Mirandola – E’ un ricordo tremendo, una cosa che ci porteremo con noi per sempre". Tanti alla fine dell’incontro con Bonaccini, rivivendo quei momenti, non hanno saputo trattenere le lacrime. "Il presidente – ha detto al termine dell’incontro un famigliare – ci è stato vicino e ci ha detto che in caso di bisogno potremo contattarlo. Ma non ci ha potuto rassicurare che fatti del genere non si ripeteranno perché le leggi sulla sicurezza sono quelle approvate". La speranza confidata da tutti è, però, che ora case, imprese, luoghi pubblici siano più sicuri e non si debbano piangere vittime nei luoghi di lavoro.

Alberto Greco