L’Avis: "Sacche anonime e nessun esame legato al virus"

Cristiano Terenziani: "Per fortuna con i donatori non ci sono state controversie. Anzi, abbiamo avuto l’anno scorso una raccolta record"

Migration

Il sangue non ha etichetta, non ha nome e cognome, non fa distinzioni ideologiche né di razza. Ogni giorno centinaia di modenesi entrano nelle sedi dell’Avis e offrono il proprio braccio per effettuare una donazione senza alcun tornaconto, mossi soltanto da uno "spirito volontaristico" e intenzionati a "fare del bene per la propria comunità e per il prossimo". Ecco perché non è possibile risalire all’identità del donatore e ‘scegliere’ una sacca di sangue donata da una persona no-vax, come richiesto dai genitori del bambino affetto da una cardiopatia. A chiarire i dubbi sulle trasfusioni di sangue è il presidente provinciale di Avis, Cristiano Terenziani.

Presidente, all’Avis avete dovuto far fronte a richieste o rivendicazioni da parte di oppositori della campagna di vaccinazione?

"No guardi, in questi mesi non abbiamo raccolto polemiche e non abbiamo dovuto affrontare alcuna controversia con i nostri donatori che hanno continuato, come sempre, a garantire il proprio impegno in modo disinteressato. Alcune settimane fa si è presentato nella nostra sede il noto provocatore sedicente no-vax, ma il suo show è durato giusto il tempo di pubblicare un video sui social. La nostra attenzione è su questioni più importanti".

Quali?

"Per esempio sul record storico di donazioni che abbiamo raggiunto l’anno scorso. A gennaio abbiamo avuto un rallentamento dovuto all’incremento dei contagi per la variante Omicron che ha costretto anche tanti donatori a quarantene e isolamenti. Ma già dai primi giorni di febbraio registriamo un recupero. Il sistema del volontariato sta rispondendo molto bene".

E qual è il messaggio che l’associazione si sente di inviare?

"In un momento così difficile per la società, i modenesi si sono espressi attraverso il dono del sangue in modo gratuito, in forma anonima e questo a sostegno di tutta la comunità. Ogni giorno i donatori offrono il proprio sangue indifferentemente per tutte le persone, bambini, adulti, anziani, malati che hanno bisogno di cure".

È possibile risalire all’identità del donatore e capire se quel donatore ha completato il ciclo vaccinale?

"Per legge la donazione di sangue è gratuita e anonima. Ovviamente è tutto tracciato e su ogni sacca di sangue ed emoderivati vengono eseguite indagini di laboratorio che ne stabiliscono l’idoneità all’utilizzo. Ma non sono mai stati eseguiti esami sul Covid o sulla vaccinazione. L’unico vincolo è che non può donare chi risulta positivo e chi è in quarantena. E chi si è vaccinato deve aspettare 48 ore prima di donare, ma solo perché in quelle ore si potrebbero presentare sintomi debilitanti, non per altri motivi".

Paolo Tomassone