«Le aggressioni negli ospedali sono un’emergenza, l’Ausl si muova»

Nicola Maria Russo della Uil: «I medici e gli infermieri devono essere tutelati»

«Le aggressioni nei reparti psichiatrici non sono solo nei confronti dei medici, ma anche degli infermieri che hanno gravi ripercussioni psico-fisiche». Lo sottolinea Nicola Maria Russo della Uil che fa presente che, sul totale complessivo delle segnalazioni provenienti dai servizi psichiatrici dell’Ausl, le aggressioni fisiche rappresentano il 36%, ma il margine di tolleranza molto alto verso i comportamenti violenti dei pazienti fa sì che molti episodi sfuggano in realtà alle statistiche. L’Ausl di Modena deve portare le istituzioni a riflettere sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, con specifico riferimento all’ambito dei servizi psichiatrici pubblici. Ciò alla luce della normativa vigente che ha come obiettivo la salvaguardia della salute e della sicurezza del lavoratore».

Quello delle aggressioni in sanità, secondo la Uil, «è una ferita aperta, ed è una questione alla quale, nonostante tutto, non si riesce a trovare una soluzione; testimonianza lo sono gli ultimi casi accaduti che si susseguono da troppo».

«Come organizzazione a tutela del personale sanitario – continua Russo – siamo preoccupati dei numeri di episodi di violenze, e rischi proporzionati, che coinvolgono medici e infermieri delle strutture psichiatriche.

Auspichiamo che la vera causa del problema non siano le carenze di organico e di adeguatezza delle strutture. A nostro parere emerge la necessità di predisporre un articolato sistema organizzativo, volto alla valutazione dei rischi, alla programmazione della prevenzione e della protezione relativamente ai rischi individuati».