Mister Pivetti, stop dopo 26 anni di panchine: "L’impresa più bella? Col Pavullo a Ravenna"

Il tecnico-icona Pier Francesco Pivetti chiude la sua carriera da allenatore dopo 26 anni di successi nel calcio dilettantistico modenese, annunciando la sua decisione definitiva per stanchezza fisica e mentale.

Mister Pivetti,  stop dopo 26 anni di panchine: "L’impresa più bella? Col Pavullo a Ravenna"

Mister Pivetti, stop dopo 26 anni di panchine: "L’impresa più bella? Col Pavullo a Ravenna"

Quarantasei anni sui campi da calcio, 20 da giocatore e 26 da allenatore. Una vita intera per il pallone quella di Pier Francesco Pivetti, uno dei tecnici-icona del calcio dilettantistico modenese, che dopo aver portato in rimonta la Cdr Mutina al 4° posto in Promozione ha deciso di chiudere con la panchina. "E’ una scelta definitiva – le sue parole – sono stanco fisicamente e mentalmente, il campo mi piace sempre, è stata la mia vita, ma quando ti accorgi che fai fatica e diventa un lavoro più che un divertimento, è giusto chiudere. L’ho detto a Gian Lauro Morselli, con cui abbiamo condiviso gli ultimi due mesi per me molto positivi: abbiamo riscoperto un’amicizia di vecchia data e se avesse bisogno di una mano dal punto di vista dirigenziale gliela darei molto volentieri. Ma solo alla Cdr".

Classe ’61, il "Pivo" è stato attaccante di razza, di quelli che da soli sanno tenere in scacco una difesa. Fra C1 e C2 ha vestito le maglie di Cattolica, Reggiana e Sassuolo, poi tanta D fra L’Aquila, Imolese, Finale, Pavullese, Crevalcore e Sassolese. "Ho smesso a 37 anni a Crevalcore in Eccellenza – ricorda – dopo metà stagione a Pavullo in D. Poi l’anno dopo ho cominciato subito ad allenare proprio a Crevalcore chiudendo quarti, quando in D ci andò la Poggese di Salmi. In 26 anni mi sono tolto ogni tipo di soddisfazione. Le promozioni con Pavullese, Anzolavino e Modenese, ma anche alcune salvezze clamorose. Mi viene in mente quella in D a Pavullo, quando nel ritorno playout andammo a vincere 3-2 al "Benelli" mandando in Eccellenza il Ravenna. Un miracolo calcistico, loro professionisti, noi ci allenavamo alla sera fra il Don Orione e la Saliceta, avevo giocatori di una stoffa che oggi non c’è più, gli Zocchi, Bellucci, Agrillo, Montanari, Tagliavini, Andreoli, Lugli e Bulgarelli. Ma anche quella a Carpineti, quando arrivai che erano ultimi ormai per tutti spacciati, stessa cosa a San Polo D’Enza. Non ho rimpianti, sono felice di aver fatto un percorso che ritengo eccezionale. Soprattutto mi sono divertito, ero più giovane (sorride, ndr). Cosa ho preferito? Quando giochi ti diverti di più, allenare è una missione e una sofferenza ed è giusto aver deciso di chiudere ora".

ALTRE. A Formigine si parla di una cordata formiginese interessata a parlare col patron Masi, che potrebbe restare come presidente onorario. In prima il Polinago ha confermato in panchina Fausto Ferrari e Daniele Grotti. L’Ubersetto ha confermato mister Roberto Lanzafame nonostante la retrocessione in Seconda, ma il tecnico per motivi di lavoro ha rinunciato all’incarico. Davide Setti