Legame speciale col Dragone. Super giro d’affari con la Cina. Quota export da primato

L’Emilia Romagna è la terza regione in Italia per l’interscambio commerciale con il Paese asiatico. Su 547 milioni di valore complessivo regionale solo la nostra provincia ne copre 369 .

Legame speciale col Dragone. Super giro d’affari con la Cina. Quota export da primato
Legame speciale col Dragone. Super giro d’affari con la Cina. Quota export da primato

L’Emilia-Romagna è la terza regione italiana per export verso la Cina con un giro d’affari pari a 574 milioni di euro, di cui 369 nella sola provincia di Modena. Praticamente oltre la metà del business con il Dragone riguarda la nostra provincia. l dato è emerso dal Rapporto annuale 2022 del ‘Italy China Council Foundation’, di cui la Regione è socia dalla scorsa primavera, presentato dal direttore generale dell’istituto Marco Bettin nel corso della commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.

L’Emilia-Romagna è la terza regione italiana, dopo Lombardia e Veneto, per interscambio commerciale con la Cina con il 16,7% delle esportazioni e 10,25% delle importazioni, che hanno ripreso slancio dopo il Covid. Nel 2022 il valore dell’interscambio complessivo tra Italia e Cina ha raggiunto secondo Istat i 73,9 miliardi di euro. Il settore principe è quello dell’automotive dove, con il 49% del totale. L’Emilia Romagna è la terza per esportazioni di prodotti alimentari (11,6% in particolare prodotti caseari, salumi e frutta e verdura), di mobili (10,6%) e di prodotti tessili e abbigliamento (11%, in particolare cuoio come cinture e scarpe, cappelli e borse). Di particolare interesse è l’export di farmaci: a fronte di un totale di un giro d’affari annuo di 1,505 miliardi di euro, l’Emilia-Romagna è la terza regione per export (146 milioni di euro). La regione è anche seconda per esportazione di macchinari, in gran parte impiegati in agricoltura.

La regione sale sul podio ma per il consigliere della lega Stefano Bargi occorre puntare "a raggiungere una maggiore reciprocità nei rapporti economici tra le imprese emiliano romagnole e quelle cinesi". Il ruolo della Cina nel mercato internazionale e la sua stessa storia degli ultimi 20 anni – ha detto Bargi – "sono ormai imprescendibili. Dal punto di vista politico le scelte che hanno prima appoggiato il memorandum della Via della Seta e poi lo hanno stracciato hanno forse creato confusione nei partner cinesi, molto più pragmatici di noi. Ma occorre puntare a una maggiore reciprocità nei rapporti economici tra i due Paesi, permettendo alle imprese anche regionali che continuano a guardare al mercato cinese, non più e non solo come occasione di produzione a basso costo ma anche per produrre in Cina per lo stesso mercato cinese, evitando una situazione di oggettivo vantaggio ora solo per la Cina".