VALENTINA BELTRAME
Cronaca

Liste d'attesa Modena, visite specialistiche rallentate dal covid

Liste intasate, la dottoressa Pederzini (Ausl): "Personale dirottato negli hub vaccinali. Chi non trova posto deve ritentare"

Lucia Pederzini, responsabile delle Attività di Specialistica Ambulatoriale Ausl Modena

Modena, 4 settembre 2021 - Un’onda d’urto sulle prime destabilizzante e che oggi, a distanza di un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, ha ancora ripercussioni sulla gestione delle visite specialistiche ambulatoriali. L’epidemia da Covid ha infatti dapprima costretto il sistema sanitario a sospendere le visite e poi, conclusa la fase uno, a riadattare le agende a quella che purtroppo è una nuova normalità.

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Così oggi ci ritroviamo con liste d’attesa per visite specialistiche spesso ’intasate’ (difficile trovare posto per le visite endocrinologiche, ortopediche, fisiatriche, dermatologiche, di chirurgia vascolare, pneumologiche, Ecg da sfozo), poiché a causa del perdurare dell’emergenza la programmazione non guarda lontano: "Il raggio d’azione è di 4 mesi", spiega la dottoressa Lucia Pederzini, responsabile del servizio Attività specialistica ambulatoriale dell’Ausl. Significa che quando si prenota una visita non urgente (le urgenze sono sempre garantite) il posto o si trova entro 4 mesi o si viene invitati a riprovare. La seconda opzione è frequente soprattutto per alcune specialità, già in sofferenza per mancanza di specialisti nell’era pre Covid (oculistica e radiologia fra tutte).  

L’offerta di visite ed esami ordinari non urgenti è quindi ancora lontana dai livelli pre-covid in termini quantitativi e di tempistica: nel primo semestre 2021 sono state prenotate quasi 306.000 prestazioni, con un calo del 17% rispetto al primo semestre 2019. Le tipologie di visite ed esami prese in considerazione sono quelle oggetto della rilevazione regionale, tra cui prime visite di diverse specialità (oculistica, urologia, fisiatria, endocrinologia, neurologia, ortopedia, oncologia), risonanze magnetiche e Tac.

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Se le visite urgenti sono garantite, ne risentono quindi gli accertamenti di routine, ovvero la prevenzione: "E’ un tema vasto – commenta Pederzini – innanzitutto la prevenzione è garantita dagli screening previsti dalla Regione recuperati in toto già a settembre 2020. Per le visite non urgenti siamo al lavoro, purtroppo non si riesce ancora a garantire una pianificazione annuale. Stiamo facendo i conti con la carenza di personale, anche infermieristico e tecnico, oggi impegnato nelle vaccinazioni".

Rispetto all’allungamento delle liste d’attesa per le visite specialistiche di routine, aggiunge: "Si tratta di un calo assolutamente accettabile – prosegue Pederzini – in linea con i dati regionali. Ricordo che siamo ancora in emergenza e il distanziamento impone di lavorare su agende meno ’fitte’ e quindi con appuntamenti più dilatati". Pederzini sottolinea come si stia lavorando per la presa in carico del paziente: "Chi ha malattie croniche o è in follow-up non dovrà più chiamare per le visite ma sarà contattato dallo specialista".  

Riscontri positivi dal progetto ’Specialista on call’ per cui l’Ausl riceve sempre nuove adesioni: per supportare i Medici di medicina generale che necessitano di un confronto con uno specialista per approfondire la loro diagnosi, è stato istituito un numero telefonico dedicato, proprio nell’ottica di limitare il più possibile gli spostamenti dei propri pazienti e ricevere risposte immediate su terapie e percorsi di cura. Infine il carico di lavoro legato al follow-up dei pazienti che hanno avuto il covid nei suoi diversi livelli di gravità: "Il Ministero richiede di seguire questi pazienti che necessitano , ad esempio, di esami di laboratorio, spirometria, Tac al torace, colloqui psicologici. Molti specialisti sono dirottati anche su queste attività".