L’ora di religione: "Studenti in fuga, sempre più ragazzi non frequentano"

Oltre 7mila alunni delle scuole superiori hanno scelto di dire ’no’. Arienti: "Calano le adesioni. Ma questa lezione servirebbe a tutti".

L’ora di religione: "Studenti in fuga, sempre più ragazzi non frequentano"

L’ora di religione: "Studenti in fuga, sempre più ragazzi non frequentano"

di Giorgia De Cupertinis

Una fuga silenziosa ma, a quanto sembra, ormai inarrestabile. Di anno in anno, sempre più studenti e famiglie scelgono di dire "no" all’ora di religione, nella nostra città come nel resto del Paese. E banchi sempre più vuoti e lezioni ormai "semi-partecipate" confermano, così, uno scenario che non sembra intravedere alcuna inversione di rotta: soltanto nel territorio che rientra nelle competenze dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola, su 20.507 studenti delle superiori, oltre settemila hanno scelto di "disertare" l’ora di religione. Di questi, oltre la metà ha optato per l’entrata posticipata o l’uscita anticipata dall’istituto, mentre soltanto in pochi hanno preferito indirizzarsi verso le cosiddette attività alternative o attività di studio. Fotografia simile anche all’interno delle scuole medie, dove su 13.991 ragazzi, ben 3.409 non frequentano l’ora di religione. In questo caso, le attività alternative vanno per la maggiore (1.503).

Capitolo elementari, i dati sottolineano come su oltre 19mila studenti, ben 15.016 hanno detto "sì" all’ora di religione, mentre gli alunni che hanno preferito indirizzarsi altrove sono, in totale, 4.667. Anche in questo caso, come nelle scuole medie ma al contrario di quanto accade alle superiori, gli alunni rimangono dentro le mura scolastiche per frequentare le attività alternative o di studio assistito.

Nell’analisi non mancano anche le scuole dell’infanzia, dove su 7.386 bambini iscritti e presi in esame, 2.352 non seguono in alcun modo le attività legate alla religione.

"Il nostro territorio non si discosta dal trend nazionale – conferma Augusto Arienti, direttore ufficio scuola della diocesi di Modena –. Lente di ingrandimento alla mano, quello che possiamo notare è che vi è una notevole frequenza nelle scuole elementari. Il calo inizia alle scuole medie per poi proseguire anche nelle scuole superiori, ma con una grossa differenza tra biennio e triennio. Nei primi due anni, infatti, sono ancora parecchi gli studenti che decidono di rimanere in aula durante l’ora di religione, ma negli ultimi tre preferiscono uscire dall’istituto".

Non solo. "C’è un aspetto però che mi preme sottolineare – continua Arienti – cioè che questo tipo di lezione non ha nulla a che vedere con il catechismo. Ma la sua importanza è da tenere a mente: l’ora di religione consente agli alunni di approfondire temi importanti, che spaziano dalla cultura alla storia, fino al legame con i popoli.

Inoltre, l’ora di religione stimola il dialogo con gli altri, la curiosità e la volontà di esaminare diversi aspetti della vita. Bisognerebbe riflettere su questo".

La partecipazione vede un importante calo, come già sottolineato, nelle scuole superiori.

Lì, "l’esodo" degli studenti non sembra vedere alcun segnale d’arresto, ma lo scenario è comunque da studiare con attenzione.

"Qui da noi l’adesione non è altissima, poiché la maggior parte dei ragazzi sceglie di uscire da scuola durante l’ora di religione – conferma la dirigente scolastica del Corni dell’Ipsia Corni, Viviana Giacomini – e spesso, più si cresce con l’età, meno si partecipa. A volte a frenare gli studenti è l’idea che hanno a monte e così in tanti chiedono l’esonero, ma è bene sottolineare che questa lezione non ha nulla a che vedere con il catechismo. Al contrario punta di più a coinvolgere i ragazzi in un dialogo, che spazia dalle emozioni, ai temi attuali e offre anche importanti occasioni di dibattito e confronto".

"Sicuramente rispetto al passato, lo scenario è cambiato notevolente, anche confrontando le diverse generazioni – conclude – Ma ogni modo, per chi decide di non partecipare, le opzioni sono tante e differenti tra loro e meritano anche quest’ultime di essere potenziate in futuro".