
Le maglie che sono state sequestrate dalla guardia di finanza
Modena, 25 febbraio 2025 – Maglie da calcio di serie A e rispettivi loghi riprodotte ma, soprattutto, poste in commercio senza alcuna autorizzazione. Parliamo di oltre ottocento capi. A scoprire i prodotti sono stati gli agenti della finanza di Modena nell’ambito di una attività di contrasto al commercio di prodotti contraffatti e non sicuri. I militari, infatti, hanno effettuato alcuni sopralluoghi nelle aziende carpigiane e, in particolare, in una maglieria hanno scoperto la produzione di maglie da calcio "storiche" di squadre militanti nella Lega Serie A.
Il ‘campionario’ prevedeva maglie e loghi del Torino F.C. e dell’A.C.F. Fiorentina, oltre a loghi dell’Udinese Calcio e tutto, ovviamente, in assenza di documentazione giustificativa. I finanzieri hanno subito interpellato nel merito un perito che ha confermato come le magliette e i loghi fossero stati confezionati in assenza dell’autorizzazione da parte dei titolari dei marchi.
I militari, trovata conferma ai sospetti hanno quindi sequestrato di iniziativa 823 pezzi tra magliette, felpe, loghi e tagli degli stessi. Ovviamente proseguiranno gli accertamenti per capire a quale ‘canale’ i prodotti in questione – illegali – fossero destinati. Infatti l’attività svolta dalla finanza nel settore in esame, dunque tessile mira non solo a intercettare le partite di prodotti illegali, ma anche e, soprattutto, a disarticolare alla radice le "filiere del falso", individuandone e colpendone le componenti di approvvigionamento, produttive e distributive, così da interrompere i canali di alimentazione del mercato parallelo. La contraffazione e il commercio di prodotti non genuini e insicuri danneggiano i consumatori e il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole.
I finanzieri hanno controllato anche un’altra impresa, trovando questa volta un lavoratore "in nero", risultato, a seguito di accertamenti, sprovvisto di documenti validi per l’ingresso e il soggiorno nel territorio italiano. Il lavoratore è stato quindi allontanato dal luogo di lavoro ed ora nei suoi confronti scatterà il decreto di espulsione. Per entrambi i titolari delle aziende è scattata la denuncia alla procura della Repubblica ovviamente per ipotesi di reato diverse.