"Malati e vittime, sembra un incubo"

Alla Carpine di Carpi a inizio marzo ospiti e operatori infettati. "Non molliamo"

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‘Noi non molliamo’. Questo lo striscione appeso fuori dai cancelli della Casa residenza anziani ’ Carpine’ di Carpi. Si sono verificati qui i primi casi di positività al Covid-19, e i primi decessi, nell’ambito delle strutture per anziani nel territorio.

"E’ passato un mese ma a noi pare un tempo infinito", commenta Walter Angiò, coordinatore della struttura il Carpine. Il 5 marzo i primi sintomi di febbre a tre pazienti del Nucleo demenza. Poi il tampone: tutti positivi. "Quella domenica mattina è iniziata l’anticamera dell’inferno – chiosa Angiò –. Abbiamo attuato tutte le procedure; Oltre al ‘problema’ degli ospiti infetti c’era quello del personale assistenziale su 11 operatori Oss, ne abbiamo dovuto lasciare a casa in quarantena 9. Cui si sono aggiunti 3 infermieri". Per fortuna la cooperativa Domus Assistenza che gestisce il Carpine in brevissimo tempo ha ‘reclutato’ gli operatori mancanti. La ‘peculiarità’ dei primi tre casi positivi, poi aumentati, sta nel fatto che ci tratta di ospiti del Nucleo demenza, persone che soffrono di gravi disturbi del comportamento, non gestibili a domicilio o all’interno delle normali strutture residenziali, che richiedono ampi spazi di libertà e di movimento. "Su 18 ospiti presenti al piano terra dedicato al Nucleo demenze, almeno 15 hanno presentato la sintomatologia di Covid. Abbiamo adottato tutte le misure di tutela individuale. Per fortuna la struttura del Nucleo è fatta ad elle: questo ci ha permesso di creare un ‘sotto nucleo’, diviso mediante la porta Rei (porta tagliafuoco) apribile solo mediante combinazione, per isolare i casi acclamati da quelli sospetti perché venuti in contatto con gli stessi".

Al Carpine si sono verificati i primi contagiati e anche i primi decessi: quattro. "Dalle prime avvisaglie abbiamo chiuso la struttura alle visite esterne dei parenti – prosegue Angiò –. Questo ha destabilizzato gli ospiti. Per questo ci siamo dotati di tablet e cellulari per effettuare le videochiamate ai parenti: un momento fondamentale per gli anziani ma anche per le famiglie stesse". Maria Silvia Cabri