Maltrattamenti e violenze, a Modena è boom. "Nel 2022 già 260 casi, bisogna denunciare"

Il tenente dei carabinieri Francesca Tilocca: "Parliamo di più di un episodio al giorno se consideriamo anche gli atti persecutori. Alle vittime voglio dire che sono sono sole e che qui c’è qualcuno che può aiutarle"

Il tenente Francesca Tilocca

Il tenente Francesca Tilocca

Modena, 27 luglio 2022 - Duecento richieste di aiuto da parte di donne vittime di violenza e altre cinquanta da parte di chi, per mesi, ha subito atti persecutori. Sono in aumento le denunce da parte di donne vittime di violenze fisiche, psicologiche, economiche tra le mura domestiche. Una pericolosa escalation che soprattutto dopo il lockdown non si è più arrestata. Parliamo di un oltre un intervento al giorno da parte delle forze dell’ordine a cui si aggiungono anche le continue segnalazioni per liti domestiche. A spiegare come la problematica sia trasversale e come sia fondamentale denunciare per fermare la violenza è il tenente Francesca Tilocca, attuale comandante della compagnia di Sassuolo.

"C’è stata una situazione in evoluzione dopo il lockdown e stiamo monitorando l’incidenza. L’importanza di parlarne e far capire alle vittime che possono confidare nelle istituzioni agevola la denuncia, le chiamate ai nostri numeri di emergenza - spiega – Il codice rosso raccoglie un insieme di normative, di leggi sempre in aggiornamento che per noi sono il punto di riferimento. Tenenze e stazioni delle quattro compagnie del comando provinciale di Modena sono coinvolte anche mediante gli interventi delle pattuglie radiomobili che, infatti , si sono occupate sin dall’inizio dell’anno di circa 200 eventi riconducibili a maltrattamenti in famiglia. A questi – precisa il tenente – si aggiungono i circa 60 casi ascrivibili agli atti persecutori, quindi parliamo di più di un episodio al giorno. Senza contare gli altri ulteriori reati, nonché le frequenti, quotidiane liti in famiglia che richiedono un immediato intervento sul posto da parte delle pattuglie. Solo a luglio – precisa Tilocca – in tutta la provincia ci siamo occupati di circa 50 casi di situazioni di conflittualità".

Il tenente però ricorda come l’impegno dei presidi dell’Arma sia massimo, al fine di recepire qualsiasi elemento, segnale di rischio e agire a tutela di qualsiasi situazione di vulnerabilità.

"Non c’è solo la violenza fisica, che è quella più evidente ma c’è quella psicologica che fa insorgere nella vittima quel senso di colpa, inadeguatezza, solitudine che va recepito, segnalato da chiunque è a conoscenza di situazioni da attenzionare. I nostri comandi sono a disposizione, sono punti di ascolto attivo h24 in grado di fornire una soluzione. Denunciare è liberarsi dalla violenza ed è questo il messaggio che diamo a tutte le vittime di violenza: sei importante, possiamo aiutarti". A seguito di ogni segnalazione, denuncia, ‘segnale’ sospetto le indagini dell’arma scattano al fine di tutelare nell’immediatezza la vittima. "Quando constatiamo situazioni da attenzionare dobbiamo raccogliere tutti gli elementi utili a ricostruire i fatti, andando indietro nel tempo – afferma il comandante – Ci sono anni e anni di violenza che devono emergere e aiutiamo la vittima a ricostruire episodi che spesso la stessa vittima ha rimosso. La aiutiamo quindi a fornirci elementi necessari a ricostruire i maltrattamenti o gli atti persecutori. Nei duecento casi trattati è scattato il codice rosso appunto e l’Arma si è mossa per ricostruire i maltrattamenti subiti dalla vittima. Quando scatta la procedura si attivano tutti gli interlocutori in campo: agiamo in sinergia con gli altri enti – sottolinea il tenente – per fornire una risposta più completa e che garantisca la massima tutela alla vittima.

Ci sono i casi in cui gli autori vengono allontanati e, quando i maltrattamenti sono colti in flagranza, si procede all’arresto. L’Arma ha a disposizione stanze ad hoc per accogliere la vittima e metterla a proprio agio, per ascoltarla e ricostruire i fatti. La problematica è trasversale ma le donne vittime di violenza non sono e non saranno lasciate sole".