Maserati, l’allarme dei sindacati: "Al via la cassa integrazione. Dipendenti a casa tutto febbraio"

Il comunicato di Cgil, Cil e Uil: "E anche a marzo potrebbero lavorare al massimo per dieci giorni. Preoccupazione per 220 persone tra operai e impiegati. Risposte vaghe sul futuro dell’Innovation Lab".

Maserati, l’allarme dei sindacati: "Al via la cassa integrazione. Dipendenti a casa tutto febbraio"

Maserati, l’allarme dei sindacati: "Al via la cassa integrazione. Dipendenti a casa tutto febbraio"

Pare che la colpa sia del mercato cinese in frenata, e più in generale del portafoglio ordini che sarebbe in calo del 70%. Fatto sta che nelle prossime settimane anche lo stabilimento modenese della Maserati osserverà uno stop, con cassa integrazione per dipendenti e impiegati. Lo annunciano Stefania Ferrari, segretaria Fiom Cgil Modena, Alessandro Gamba, segretario Fim Cisl Emilia Centrale e Alberto Zanetti, segretario Uilm Uil Modena e Reggio Emilia. I sindacati hanno infatti tenuto lo scorso 26 gennaio le assemblee sindacali in Maserati Modena, sia nello storico stabilimento di via Ciro Menotti che presso l’Innovation Lab di via Emilia Ovest per informare lavoratrici e lavoratori dell’esito dell’incontro tenuto con l’Azienda il 25 gennaio.

"Maserati – comunicano i sindacati – da inizio 2024 ha già utilizzato giornate di cassa integrazione immediatamente dopo il periodo feriale natalizio, ha richiesto un ulteriore periodo nella settimana in cui cade la festività del Santo Patrono e, ancor prima del rientro al lavoro, ha preannunciato due ulteriori settimane di cassa integrazione a febbraio. Nell’incontro con i sindacati ha inoltre comunicato ulteriori settimane di cassa integrazione nel mese di marzo lasciando intendere, peraltro, che la primavera non sarà migliore. Nei fatti – proseguono i sindacalisti – i 220 dipendenti dello stabilimento di via Ciro Menotti, operai ed impiegati, hanno svolto il 26 gennaio il loro ultimo giorno di lavoro e rientreranno al lavoro il 4 marzo, con la prospettiva (ad oggi) di soli 10 giorni di lavoro nel mese di marzo. Per quanto riguarda il sito di via Emilia Ovest, al momento, non è previsto l’utilizzo di ammortizzatori sociali, ma questo non tranquillizza le persone che operano in quell’unità produttiva. “L’Azienda resterà qui?”, abbiamo chiesto. La risposta è stata un troppo vaga “per adesso sì” e questo nell’ambito di un progetto complessivo di riduzione delle aree occupate che, per ammissione di Maserati stessa, “potrebbe” riguardare anche via Emilia Ovest. Inevitabile quindi – sottolineano i sindacati – la preoccupazione di chi opera in quella sede".

"Naturalmente questa vaghezza – aggiungono i rappresentatnti delle sigle – sommata all’avvio della cassa integrazione, ha indotto la richiesta di Fiom Fim e Uilm all’azienda sulla tenuta occupazionale. La risposta di Maserati è stata la rappresentazione di un’attività organizzativa “dinamica” e che, inevitabilmente, l’innovazione porta anche a contrazioni occupazionali". Risposta che preoccupa i sindacati. Venerdì 2 febbraio Cgil, Cisl, Uil insieme ai rispettivi sindacati metalmeccanici incontreranno le Istituzioni, il sindaco Muzzarelli e l’assessore regionale Vincenzo Colla alle ore 11.15 presso la sede comunale in piazza Grande.