MARCO PEDERZOLI
Cronaca

Maxi truffa a un’anziana, scatta l’arresto

Vignola, l’uomo si era finto avvocato e le aveva chiesto 10mila euro per liberare il fratello. Ma in banca si sono insospettiti per il prelievo

L’anziana vittima della truffa, fortunatamente sventata, ha novant’anni

L’anziana vittima della truffa, fortunatamente sventata, ha novant’anni

Era già riuscito a truffare una 90enne vignolese facendosi consegnare gioielli per un valore di 4.000 euro, ma la sua ingordigia lo ha tradito. Non contento, infatti, ha convinto la medesima vittima anche a prelevare e a consegnargli 10.000 euro in contanti. Il personale della banca, però, quando la 90enne ha chiesto questa insolita somma, si è insospettito, ha chiamato i carabinieri e, dopo un inseguimento rocambolesco, il malvivente è stato arrestato e la refurtiva recuperata.

Questa, in estrema sintesi, è la cronaca della disavventura che ha visto protagonista suo malgrado una 90enne vignolese, presa di mira da un truffatore 26enne originario della provincia di Cosenza. Tutto è iniziato quando la donna riceve, martedì scorso, la chiamata da un sedicente avvocato, che le comunica l’arresto di suo fratello. Proprio il fratello della 90enne, infatti, secondo quanto le aveva riferito il falso legale, aveva provocato un incidente stradale ferendo una donna in stato di gravidanza.

Per evitare la detenzione del fratello, questo fantomatico "avvocato" aveva quindi proposto alla donna di pagare, attraverso la consegna di oro e denaro a un suo "incaricato", che si sarebbe presentato di lì a poco a casa sua. E, in effetti, l’"incaricato" del falso avvocato, ovvero il 26enne cosentino, si è davvero presentato poco dopo alla porta della 90enne, che gli ha subito consegnato monili in oro per un valore di circa 4.000 euro, sull’onda della preoccupazione per il fratello e dello choc subito con la telefonata di poco prima. Il 26enne, però, ha fatto notare alla donna che quanto aveva consegnato era troppo poco per evitare la detenzione del fratello e, quindi, si è offerto di accompagnarla in banca a Vignola per farle prelevare 10.000 euro in contanti.

Quando la donna si è presentata allo sportello dell’istituto con il truffatore che aspettava in macchina all’esterno, è subito scattato l’allarme anti-truffa. I carabinieri in pochi minuti sono giunti sul posto e hanno intimato l’alt al 26enne, ma questi ha tentato la fuga dirigendosi verso Savignano e cercando nel frattempo di disfarsi dei gioielli gettandone in parte dal finestrino dell’auto.

Raggiunto dopo un inseguimento rocambolesco (il 26enne ha compiuto sorpassi contromano e oltrepassato semafori rossi a tutta velocità) proprio in territorio di Savignano, è stato arrestato e trovato in possesso di parte dei gioielli (gli altri sono stati comunque recuperati dagli stessi carabinieri) e di 1.300 euro in contanti, sui quali sono in corso accertamenti. Processato giovedì scorso, il giudice ha disposto nei confronti del 26enne l’obbligo di dimora a Cariati (CS) con permanenza domiciliare notturna.

Marco Pederzoli