"Medscan, filo diretto tra medico e paziente"

L’applicazione sviluppata dall’ingegnere Laura Valentini permette a chiunque di scannerizzare i farmaci e condividere la lista

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Niente più casi come la ragazza di Genova deceduta dopo la vaccinazione con AstraZeneca perché ignota la sua piastrinopenia autoimmune familiare; o altre inspiegabili complicazioni dovute alla assunzione di farmaci sconsigliati o alla loro assunzione in dosi improprie. Una app "Medscan", oggetto di una tesi di laurea magistrale di una neo ingegnere informatico modenese, Laura Valentini, potrebbe in futuro evitare altri casi simili dovuti a mancanza di informazioni e scarsa o inadeguata comunicazione tra paziente e medico, frequente causa di errori in fase di prescrizione. Il problema può trovare una parziale soluzione nella corretta e tempestiva comunicazione da parte del paziente di una lista completa e accurata delle terapie da lui in uso, informazione non sempre a disposizione del medico curante.

Si inseriscono in questo contesto gli strumenti di "telemedicina", con i quali il medico è in grado di entrare in relazione con il paziente.

"Il lavoro sviluppato dalla dottoressa Valentini, su un’idea del dottor Giovanni Guaraldi della Struttura complessa di malattie infettive del Policlinico di Modena, – spiega il professor Costantino Grana, presidente dei corsi di studio in ingegneria informatica al Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari di Unimore – si colloca in quell’insieme di applicazioni rese possibili dalla disponibilità di sistemi di visione in ogni smartphone. In particolare, con la collaborazione dei pazienti, ormai abituati all’impiego di smartphone, è possibile attivare una vera collaborazione medico paziente, anche per attività tediose per tutti, come compilare la lista dei farmaci", spiega ancora.

Grazie alla app sia il medico sia il paziente hanno completa visibilità dei farmaci assunti, di eventuali prescrizioni inappropriate ed è possibile prevenire interazioni farmacologiche potenzialmente pericolose. "Il prossimo passo – aggiunge Grana - sarà l’introduzione di tecniche di intelligenza artificiale per riconoscere le scatole, anche senza che il codice a barre sia perfettamente visibile".

Grazie a questa semplice app tutto diventa più semplice e sicuro. "La prima idea – dice Laura Valentini, che da dopo la laurea lavora presso una società di consulenza specializzata in servizi di Cloud Computing di Milano - è stata quella di una scansione automatizzata a partire da un input video. E’ stato poi proposto lo sviluppo di una applicazione web, poiché in questo modo sia l’utente finale che il medico stesso possono ricevere il video o l’utente stesso può caricarlo sul suo profilo: il sistema prende il video e lo elabora mediante strumenti di computer vision, permettendo così di stilare la lista dei farmaci che è direttamente disponibile sia al medico che al paziente. In un secondo momento si potrà pensare ad una applicazione mobile che semplifica ulteriormente il passaggio del video, visto che basterebbe semplicemente una scansione riprendendo il farmaco in tempo reale".

A livello implementativo questa app potrebbe dare luogo ad altre funzionalità come per esempio fornire informazioni su quando questo o quel farmaco deve essere preso o anche tracciare quante volte viene assunto da parte dell’utente il farmaco, permettendo al medico di vedere se la terapia viene effettivamente e correttamente seguita. "Questi però – afferma Valentini - sono passaggi ulteriori".

Alberto Greco