"Minacce a don Mattia: siamo con lui"

La solidarietà di Libera. Il giovane sacerdote ha presentato un esposto dopo le intimidazioni della mafia libica

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Don Mattia Ferrari, giovane sacerdote della diocesi di Modena e Nonantola, si è rivolto alla procura modenese per denunciare le minacce subite su un account social che sarebbe gestito da mafiosi e trafficanti libici. Ferrari è stato cappellano della nave ‘Mar Jonio’ che si occupa del salvataggio di migranti nel Mediterraneo.

Don Ferrari ha spiegato di essersi rivolto alla magistratura intervenendo nel corso della ricorrenza per il 25 aprile: "La procura di Modena sta indagando. Periodicamente questo account portavoce della mafia libica minaccia chi aiuta i migranti. Il 31 marzo hanno minacciato pesantemente anche me. Il problema vero è che questo account non è solo portavoce della mafia libica, ma è legato a servizi segreti deviati di diversi Paesi: ogni tanto pubblica foto degli aerei militari di Frontex, documenti riservati e segreti di alti livelli di apparati statali e militari italiani", le parole di Don Ferrari. Sul caso interviene anche la deputata Giuditta Pini (Pd): "Come hanno fatto ad avere questo materiale? C’è una talpa. Questo chiediamo al governo".

Don Mattia ha ricevuto parole di solidarietà da Libera. "Come associazione vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà e vicinanza a don Mattia, con il quale condividiamo profondamente gli ideali di giustizia sociale, pari dignità di tutte le persone e fraternità. Auspichiamo che questa possa essere occasione per ribadire l’illegittimità giuridica dei respingimenti. Don Mattia – continua l’associazione – ci insegna ogni giorno a non essere indifferenti, a metterci a disposizione degli ultimi, di coloro che hanno speranza di una vita migliore, a impegnarci. Saremo sempre al suo fianco, al fianco di Mediterranea e al fianco di coloro che lottano contro tutte le forme di ingiustizia".