
Spilamberto, l’uomo era già finito ai domiciliari per aver maltrattato la compagna precedente. Il recidivo tornerà in aula il prossimo luglio
Era finito agli arresti domiciliari per i maltrattamenti verso la ex moglie. La compagna, con la quale aveva instaurato una relazione al termine del precedente matrimonio lo aveva denunciato a sua volta, parlando di pesanti minacce e maltrattamenti appunto. L’uomo, un 37enne originario di Brindisi, residente a Spilamberto ieri è stato nuovamente rinviato a giudizio per il reato di maltrattamenti. A denunciarlo una terza donna: una 28enne di Formigine che avrebbe subito pesanti vessazioni ma anche minacce di morte. Il maltrattante recidivo tornerà in aula il primo luglio per la prima udienza. Secondo le accuse, in occasione di ripetuti litigi, da febbraio a giugno dello scorso anno a Spilamberto, dove convivevano, l’imputato avrebbe sottratto le chiavi di casa e dell’auto alla giovane convivente per impedirle di allontanarsi. Non solo: la presunta vittima avrebbe subito innumerevoli aggressioni verbali e umiliazioni: "Meriti la morte, se mi denunci ti ammazzo", le avrebbe promesso il 37enne nel corso delle liti. La 28enne avrebbe riportato anche ferite dopo essere stata colpita dall’imputato con oggetti, tra cui un posacenere e una sigaretta accesa, con il cellulare ma le avrebbe anche sputato sul volto, in segno di disprezzo.
"Ti butto il cane dalla finestra", l’avrebbe minacciata ancora, "Se tocchi la mia auto finisci in sedia a rotelle. Se tuo padre non mi lascia la garanzia sulla casa, ti ammazzo". La giovane dopo gli infernali mesi di convivenza ha alla fine trovato il coraggio di denunciare e si è costituita parte civile al processo: il legale difensore ha chiesto il riconoscimento dei danni patrimoniali e non, morali rappresentati dal turbamento psichico causato alla donna, a causa della violazione della libertà morale e fisica e dalla sofferenza arrecata alla medesima attraverso insulti, frasi denigratorie, minacce persino di morte anche nei confronti del cane della vittima.
Valentina Reggiani