Mirandola saluta l’Unione, firmato il divorzio "Ma vari servizi resteranno condivisi"

Ecco il protocollo, Calciolari: "Abbiamo trovato soluzioni per garantire continuità". Greco: "Il Comune recupererà 39 dipendenti"

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Messa nero su bianco la separazione tra Mirandola e l’Unione Comuni Modenesi Area Nord. Dopo mesi di polemiche e reciproche accuse, Mirandola e Ucman – ricevuta tra il 28 ed il 30 novembre l’approvazione di tutti i 9 consigli comunali – prendono strade diverse.

In qualche caso, però, procederanno su binari "convergenti". Di ieri mattina la firma in sede Ucman a Medolla del protocollo che stabilisce dal primo gennaio prossimo l’addio. A sottoscrivere l’atto, il presidente Ucman Alberto Calciolari e il sindaco di Mirandola Alberto Greco.

"Con la firma di questo protocollo chiudiamo un percorso iniziato a giugno di quest’anno – dichiara Calciolari – con gli uffici dell’Unione che hanno lavorato per evitare quei contraccolpi negativi che sarebbe stato facile immaginare. Abbiamo trovato, invece, soluzioni per garantire la tutela e la continuità dei servizi offerti ai cittadini dell’Unione, con soddisfazione da parte di entrambi gli enti". Non sono mancate in questi mesi tensioni e preoccupazioni raccolte ed espresse anche dai dirigenti dell’Ucman e dal sindacato, oltre che da parti della stessa maggioranza politica di centrosinistra dell’Unione, sfociate nella rinuncia delle deleghe da parte del sindaco di San Prospero Sauro Borghi e di alcune deleghe rassegnate dalla stessa vicepresidente Ucman Monja Zaniboni, sindaca di Camposanto. Molte di queste preoccupazioni trovano ora risposta nelle pieghe di questo protocollo.

"Diversi servizi come il Centro per le Famiglie, il Centro Antiviolenza, l’Ufficio di Piano, il Sistema Bibliotecario e il Canile intercomunale, rimarranno in ’comunione’ con Mirandola ma gestiti da Ucman e con l’Unione a fare da ente capofila – precisa Calciolari – e ulteriori convenzioni, che definiremo a breve, scaturiranno proprio a seguito di questo atto". "Il protocollo – aggiunge Greco – disciplina il rientro a Mirandola di tutti i servizi municipali. Insieme ad essi il comune recupererà 39 dipendenti (e con essi le risorse accessorie e necessarie per sostenerne il loro emolumento) un tempo in forza all’Unione, ma che ora rientreranno nella loro sede originaria. Per quanto attiene i servizi residuali di natura distrettuale si è ritenuto di procedere convenzionandoli". Dal primo gennaio, pertanto, ricadranno interamente sulle spalle dell’Unione la definizione degli ulteriori nodi tra cui la riorganizzazione dell’ente, l’adeguamento del personale come chiesto dal sindacato, la definizione di un nuovo statuto. E ciò fa dire al presidente Calciolari che "questo protocollo rappresenta un punto fermo da cui si avvierà un processo di riorganizzazione dell’Unione. Ad esempio, abbiamo rivisto la struttura CED con la creazione di un Servizio Informatico Associato e stiamo inoltre valutando la rilettura degli altri servizi dell’Unione. A questo punto siamo pronti ad affrontare, dal primo gennaio, l’uscita di Mirandola. Non rimane che salutare i ’cugini’ mirandolesi, per quanto riguarda gli organi amministrativi, con la convinzione che nonostante tutto ci accomuna molto di più di quello che ci divide".

Al. G.