Modena, 27 maggio 2024 – Questa volta ‘Mister Wolf’ il problema non lo ha risolto, anche perché da risolvere, di problemi in questo Sassuolo, ce n’erano troppi. E sono rimasti tali anche dopo il suo arrivo. Si chiude all’Olimpico, contro la Lazio (una delle tante squadre allenate dal sergente di Ravenna, che contro altre squadre di cui è ex , Genoa e Cagliari, si è inabissato con il Sassuolo) la parentesi neroverde di Davide Ballardini. E si chiude con 10 punti in 12 partite, figli di due vittorie, quattro pareggi e sei sconfitte: media punti 0,9 per il sergente di Ravenna, giusto un decimale in più del suo predecessore, ovvero Alessio Duionisi, che ha salutato con 0,8 punti a gara. Non sufficienti a Dionisi i suoi, di punti, non sufficienti a Ballardini quelli raccolti da quel Verona-Sassuolo che vide Berardi tolto dai giochi: la sintesi, scritta da una settimana, dice che il Sassuolo va in B nonostante gli sforzi di ‘mister salvezza’ e del suo staff, chiamati al capezzale di una squadra incapace di reagire alla più classica delle scosse, ovvero il cambio di guida tecnica. Altrove, con medie punti tra il 1,3 e il 1,5, aveva raccolto, tra Genova e Cagliari – ma si va indietro un bel po’ – il ‘Balla’, altrove aveva fatto gridare al miracolo. Qui ha fatto solo gridare, ennesima scelta sbagliata di una stagione caratterizzata da scelte sbagliate. Saluta, risalutato, dopo 12 partite e 10 punti. Non sufficienti a salvare il Sassuolo e nemmeno a salvare lui, che era retrocesso anche la stagione scorsa con la Cremonese, sulla scorta di media punti appena migliore – 21 in 21 - di quella di questa stagione. E, allora come oggi, non sufficiente a salvarsi.
s. f.