«Mobilità, il piano non è sostenibile»

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NON piace, alla Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab), il Piano urbano per la mobilità sostenibile del Comune di Modena. Tanto che il presidente dei ciclisti modenesi, Eugenio Carretti, ha presentato all’ufficio protocollo un documento con le perplessità di chi viaggia sulle due ruote, condiviso da altre associazioni. «Non c’è corrispondenza tra le finalità proprie del Pums e la trattazione sui singoli argomenti. – sostiene Carretti – L’aspetto più grave riguarda la distanza tra le azioni proposte e gli obiettivi che le normative europea, nazionale e regionale impongono. C’è una evidente sproporzione tra gli intenti e ciò che si propone nei fatti». I dati ne danno conferma: per il 64,6% dei cittadini che si muovono in auto e moto si spende l’88% delle risorse mentre per 25,3% che si muove a piedi e in bicicletta si spende il 12%.

«Colpisce la differenza tra il grado di determinazione e di approfondimento dei progetti infrastrutturali legati ai mezzi motorizzati (progetti avanzati, in alcuni casi già esecutivi, accordi già raggiunti, finanziamenti già identificati) e la vacuità di quelli sulla mobilità sostenibile. – aggiunge la Fiab – Per questi ultimi non vi sono ancora programmi o progetti definiti e si rimanda ripetutamente ad una infinità di piani futuri, figure da trovare, oppure a tecnologie innovative da sviluppare. Tali scelte incidono soprattutto sui cittadini che si trovano in condizioni di mobilità penalizzata, come i bambini e gli anziani, i portatori di handicap anche temporanei, i meno abbienti e le donne. Infatti ci sono esigenze diverse anche di genere, come risulta da studi dell’Unione Europea, perché vi sono evidenti differenze nelle modalità di spostamento, nei tempi, orari e nelle tipologie degli spostamenti quotidiani nel contesto sociale di cui è necessario tener conto e che invece sono stati completamente omessi anche nella descrizione del trasporto pubblico».

Fiab ritiene che il Pums non «pianifichi per le persone» e non risponda agli obiettivi di legge. «Superando i vecchi obiettivi dei piani del traffico e dei parcheggi, il Pums dovrebbe infatti sviluppare una visione strategica condivisa sulla mobilità, che metta al centro le persone e la loro qualità della vita per raggiungere gli obiettivi dell’Unione Europea e dell’Italia in materia di lotta ai cambiamenti climatici, creazione di un efficiente sistema di trasporti e il rafforzamento della coesione sociale. Il piano è quindi da ritenere largamente insufficiente e privo di una visione coerente per un futuro sostenibile».

La Fiab si dice disponibile a specificare o integrare queste osservazioni, in tutti gli incontri che l’amministrazione vorrà programmare. Auspica quindi un confronto per la revisione del Piano, «che riteniamo indispensabile, per renderlo coerente con gli obiettivi dichiarati e richiesti dai cittadini modenesi».

val. b.