"Moda Makers, pochissime aziende locali"

Luci e ombre della Fiera del fashion. Tra i partecipanti serpeggia qualche malumore: "Rischiamo che la manifestazione chiuda" .

"Moda Makers, pochissime aziende locali"

"Moda Makers, pochissime aziende locali"

Luci e ombre sulla 15ª edizione di Moda Makers, la fiera internazionale delle piccole-medie imprese del fashion, che si è svolta a ModenaFiere martedì e mercoledì, con la presentazione delle collezioni primaveraestate 2024. Gli organizzatori confermano "l’interesse per la manifestazione da parte dei buyer", affermando che "sono state in linea con le due precedenti edizioni le presenze dei compratori sia dall’Italia che dall’estero". Non sono però passati inosservati alcuni dati che qualcuno definisce ‘da attenzionare’, altri ‘allarmanti’: le 22 aziende di questa edizione, e solo tre di Carpi. Numeri inferiori rispetto all’edizione autunnale, con 26 aziende di cui 5 di Carpi, e decisamente molto lontani dai 64 espositori del 2019. Pandemia, guerra, crisi del tessile abbigliamento. "Siamo consapevoli delle sfide e dei cambiamenti che il settore si trova ad affrontare in questi anni – commenta il direttore di ModenaFiere Marco Momoli – e che occorra lavorare per una crescita della manifestazione, e a questo proposito tutti gli attori in gioco stanno già lavorando all’obiettivo". Ma le preoccupazioni restano: "Se il trend è questo e non c’è l’appoggio di altre aziende carpigiane, che tanto hanno voluto questa fiera, probabilmente la prossima volta saremo noi a dover andare a trovare i clienti e non viceversa – afferma Francesco Grandi di ‘Biancò’ (una delle tre realtà carpigiane che hanno partecipato) –. Stiamo rischiando che questa manifestazione, così importante e unica per il nostro settore, chiuda. Lanciamo un appello alle aziende carpigiane e alla stessa Fiera, affinchè allarghi le braccia anche ad altri Distretti, superando la ‘paura’ della concorrenza". "Abbiamo lavorato e saremo presenti anche a novembre, se la fiera ci sarà – prosegue Gisella Meschiari di ‘Gisella M – Gil’ –. Ma è necessario che la manifestazione sia resa più viva e interessante; il rischio è che i clienti esteri non siano più allettati (anche sotto un punto di vista di costi di viaggio da sostenere) a venire a visitare una mostra con poche aziende. Qualcosa deve cambiare".

La terza azienda carpigiana presente è stata ‘Donne da Sogno’ di Tamara Gualandi, una delle imprenditrici facenti parte del gruppo organizzativo che ha dato vita a Moda Makers: "Gli espositori presenti hanno lavorato. Certo siamo consapevoli della necessità di analizzare alcuni elementi anche al fine di incrementare la presenza di realtà carpigiane. Non va però dimenticato che dal 2020 a oggi, oltre 30 aziende di Carpi che partecipavano a Moda Makers hanno chiuso e altre hanno trasformato il modo di produrre. La Camera di Commercio ha già promesso alle aziende che aderiranno all’edizione di novembre, un appoggio gratuito a livello di sociale e digitalizzazione. Qualcosa faremo, non si può abbandonare tutto dopo tanti sacrifici".

Maria Silvia Cabri