Modena è la sesta città più cara in Italia

Secondo l’analisi dell’Unione Consumatori, a novembre l’inflazione è schizzata a più 13%. Pesano energia e beni alimentari

Migration

Modena verso la conquista del podio delle città più care in Italia e con il Natale alle porte la festa per tante famiglie sarà molto amara. Con un indice di inflazione a novembre schizzato a + 13% su base tendenziale annua, mantenendo il segno positivo anche su base congiunturale mensile (+0,6% rispetto a ottobre), la nostra città ha calcolato l’Unione Nazionale Consumatori che ha stilato la classifica delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita, ha scalato un altro gradino salendo dal settimo al sesto posto. In base agli aumenti dell’ultimo mese la spesa media annuale tendenziale per una famiglia tipo modenese sarà di 3.142 euro in più. Gli aumenti si spalmano su quasi tutte le divisioni di spesa del paniere di beni e servizi e pertanto i livelli tendenziali restano elevati e vanno a ripercuotersi specialmente sui beni di alta e media frequenza d’acquisto, oltre che sul comune "carrello della spesa". È quanto emerge anche dal calcolo dello stesso indicatore, sulla base dei prezzi rilevati dal servizio Statistica comunale. Sensibili le oscillazioni che riguardano i beni energetici (+ 1,3 %); i beni non durevoli (+ 0,6 %); i beni alimentari (+ 0,4 %); gli altri beni (+ 0,4 %) e i beni durevoli (+ 0,1 %). Fermi i tabacchi. Rincari riguardano pure il totale dei servizi (+ 0,5 %) e nello specifico si registrano oscillazioni positive per i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+ 1,1 %); i servizi non regolamentati (+ 0,6 %); i servizi relativi all’abitazione (+ 0,4 %); i servizi vari (+ 0,4 %). In calo invece le spese riguardanti i servizi relativi ai trasporti (- 0,2 %).

La divisione "Servizi ricettivi e ristorazione" (+ 1,5 %) è quella con l’aumento percentuale più rilevante su cui hanno inciso i prezzi di ristoranti, bar e simili, oltre che di servizi d’alloggio. Stabili le mense. Se energia elettrica e gas di rete frenano nei confronti dei dati ottobre, si rilevano rincari su affitti, spese condominiali e servizi per la riparazione e manutenzione della casa, mentre una lieve flessione riguarda il gasolio da riscaldamento. Per "Mobili, articoli e servizi casa" l’incremento è dello 0,8 % e per "Abbigliamento e calzature" è del + 0,5 %. Salgono, poi, le spese relative a pane e cereali, latte formaggi e uova, carni, pesci e prodotti ittici e zucchero e dolciumi. Al contrario, si hanno flessioni su frutta, vegetali, caffè, the e cacao. Questi dati fanno dire a Marzio Govoni, presidente Federconsumatori Modena che è "emergenza redditi e pensioni, poiché l’inflazione colpisce soprattutto i redditi medio bassi, come attesta il dato del carrello della spesa. Il fatto che a crescere di più siano i prodotti che costano di meno, quelli da discount, - continua Govoni - chiarisce ancora una volta che questa inflazione è fortemente selettiva, e rende più debole chi già lo è. Non intervenire su salari e pensioni – conclude - scaricherà negli anni a venire sul pubblico il compito di sostenere chi non ce la fa coi propri mezzi, di chi non riesce a pagare le bollette o a pagare la mensa scolastica".

Alberto Greco