"Morti nella casa protetta Situazione critica, aiuto"

Rino Bellori, amministratore della Cra Francesco e Chiara di Pavullo: "Cinque anziani deceduti e 12 positivi. E molti operatori si sono ammalati"

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"Diamo vita agli anni, prendendoci cura della persona anziana". Era ‘il sogno’ divenuto realtà del fondatore spirituale, frate cappuccino padre Sebastiano Bernardini. Ora ‘Francesco e Chiara’, la nota struttura nel cuore di Pavullo è stata profondamente ferita dal virus, come accaduto purtroppo nelle tante residenze per anziani dove aumentano i decessi. La priorità, per l’Ausl è quella di arginare i focolai e sono partiti i test virologici e i tamponi su operatori e ospiti ma le vittime, in questi giorni, sono arrivate a cinque. A queste si aggiungono 12 casi di pazienti positivi e otto tra il personale. A spiegare la corsa contro il tempo che i sanitari e gli operatori stanno facendo affinchè gli anziani siano al sicuro è Rino Bellori, storico Amministratore Unico del Centro ’Francesco e Chiara’. "Siamo costantemente in contatto coi frati cappuccini che sono preoccupati per la situazione e collaboriamo insieme. Da 23 anni gestiamo questa struttura e non abbiamo mai avuto alcun problema. Questa disgrazia purtroppo ora ha colpito anche noi". I posti letto all’interno della residenza sono 74; poi ci sono gli alloggi singoli dove risultano ospiti altri 16 anziani e il centro diurno che, allo ‘scoccare’ dell’emergenza, è stato immediatamente chiuso.

"Ogni giorno – spiega Bellori – forniamo i dati al distretto sanitario. Purtroppo cinque ospiti sono deceduti; uno all’interno della struttura. Altri dodici sono risultati positivi al tampone mentre nove hanno sintomi sospetti. Sette sono negativi, 42 asintomatici. Anche negli alloggi ci sono tre positivi: uno degli anziani che non ce l’ha fatta era uno di questi mentre tredici sono asintomatici. Si tratta di una palazzina collegata alla casa protetta ma, bene o male, tutti la frequentavano. Voglio sottolineare – continua l’amministratore – che la direzione sanitaria fa di tutto per arginare la situazione così come l’Ausl: tra ieri e oggi è stato sottoposto ad esame sierologico tutto il personale e al tampone gli anziani con sintomi sospetti. Il problema, ora, è anche la carenza di personale – sottolinea affranto – Otto operatori sono risultati positivi e 14 sono assenti 14 assenti in via precauzionale, in isolamento per vari motivi. Questo, inutile negarlo, ci rende la vita difficile perché tenere in piedi la struttura in piedi non è semplice". Bellori spiega infatti come gli ospiti asintomatici positivi siano ora isolati nelle loro stanze.

"Non escono: distribuiamo noi il vitto per evitare ulteriori contagi. Abbiamo ottemperato a tutte le disposizioni, misure che ci sono state fornite dall’Ausl d e abbiamo chiuso la struttura all’esterno appena ci è stato detto. Il problema è che con 75 operatori che vanno e vengono basta un focolaio e il virus si diffonde velocemente. Siamo corsi ai ripari – spiega ancora - ma facciamo come possiamo. La direzione sanitaria contatta quotidianamente i familiari che sono sempre informati sulla situazione dei pazienti asintomatici e positivi: sanno il grande lavoro che sta facendo il nostro personale".

Valentina Reggiani