"Niente shopping sfrenato Si compra il necessario"

I negozianti del centro sono scettici su un avvio così anticipato degli sconti mentre i clienti sentono il peso della crisi e dell’inflazione: "Spese oculate"

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di Emanuela Zanasi

Primo giorno di saldi ed è stata subito caccia all’affare; centro di Modena già affollato all’apertura dei negozi sotto un solleone che non ha dato tregua. Sconti e promozioni a doppio taglio; se da un lato infatti possono essere una boccata d’ossigeno per molte famiglie dall’altro, inflazione e rincari impongono spesso la rinuncia al superfluo. "Cerco unicamente qualcosa da portare al mare – dice Laura Cuozzo mentre rovista tra gli abiti appesi di un negozio – quest’anno guardo strettamente a quello che mi serve, scelgo solo quello di cui ho bisogno, ad esempio un abitino leggero ad un prezzo accessibile". Acquisti mirati dunque per lo più, come conferma anche Patrizia Nicolini, titolare del negozio di abbigliamento CamiLove di via Canalino. "Siamo partiti abbastanza bene - spiega la commerciante - ma notiamo uno shopping oculato, la gente non compra più lo sfizio, non si vedono più decine di sacchetti pieni di vestiti, ora si compra solo quello che serve" .

"Io più che altro i saldi li guardo – scherza Carla Cuoghi davanti ad una vetrina in via San Carlo - ho deciso che è giusto sfruttare quello che si ha in casa, anche solo per una scelta etica, a maggior ragione in questo periodo di crisi". Incontriamo in centro anche Daniele Iattoni a spasso con la famiglia, moglie e due figli in età scolare; far quadrare il budget per tutti non è semplice. "Stiamo guardando se troviamo qualcosa di interessante per andare un po’ incontro alle esigenze della famiglia, soprattutto sull’abbigliamento cercando di risparmiare un po’, abbiamo bisogno di vestiti nuovi, in particolare per i bambini – racconta questo papà – al giorno d’oggi con il caro vita è difficile ma non ci si può privare proprio di tutto". I saldi dunque ‘reggono’ ancora anche se a fatica ma non mancano le polemiche per queste promozioni lanciate a inizio luglio. "Non è questo il momento di proporre i saldi – dice un altro negoziante – la stagione è praticamente all’inizio, così ci stroncano. Ma quando lo vediamo noi il prezzo pieno sui cartellini? Siamo a inizio luglio, dateci la possibilita di vendere la nostra merce, gli sconti si fanno sulle rimanenze, ad agosto. Poi bisognerebbe aprire un altro capitolo sulla concorrenza delle vendite on line. In pratica il ’sistema commercio’ andrebbe proprio ripensato tenendo conto dei nuovi canali di vendita". Opinione questa condivisa in parte anche da Gabriele Pasini, titolare dell’omonima storica boutique in via San Carlo. "I saldi sono una formula vecchia, superata, non fanno bene né al negoziante nè all’acquirente; sarebbero da riconsiderare – le sue parole - ma il settore moda dovrebbe parlarsi ed andare avanti compatto, cosa che spesso non accade. I saldi avrebbero un senso come si faceva una volta – prosegue Pasini - quando si scontavano i capi rimanenti di un anno o più prima, non come ora che un cliente compra un articolo ad un prezzo e il giorno dopo improvvisamente se lo trova a metà e ovviamente si arrabbia".

Con la crisi che attanaglia il paese non è più tempo di shopping sfrenato dunque si calcola tutto e proprio per questo si attende il momento propizio per togliersi lo sfizio adocchiato prima, come fa Riccardo Massari , giovane ingegnere: "Visto come stanno andando le borse al momento e vista l’inflazione si sta un po’ più attenti – dice - sto cerando l’occasione, qualche maglietta da utilizzare tutta la stagione".