
Imputati nel processo per maltrattamento di un paziente, ieri hanno parlato gli avvocati difensori.
Hanno chiesto l’assoluzione per tutti gli imputati, ieri mattina in aula le difese degli agenti di polizia locale di Sassuolo, due agenti e due assistenti imputati nell’ambito del procedimento in corso davanti al collegio per il reato di tortura ai danni di un paziente (di origine marocchina, residente nel reggiano) del pronto soccorso dell’ospedale di Sassuolo. La pubblica accusa aveva chiesto nel corso della precedente udienza una condanna a sei anni per i due assistenti, accusati di tortura e falso ideologico e a tre anni e mezzo per i due colleghi accusati del concorso nel reato, ovvero nella tortura.
A prendere parola ieri mattina gli avvocati Barbara Tassi, Valerio Guazzarini, Vittorio Manes, Fabrizio Canuri e Roberto Mariani. Ad aprire la discussione l’avvocato Barbara Tassi per la difesa dei due agenti ‘più giovani’. L’avvocato ha chiesto l’assoluzione degli imputati perchè il fatto non sussiste o perchè non costituisce reato, partendo dalla requisitoria del pm e confutando le argomentazioni. "I miei assistiti lo hanno percepito come atto di contenimento rientrante nell’ambito della normalità e non un atto arbitrario, come una misura consentita e conforme alle direttive ricevute ed anche alle normative sanitarie nel caso di pazienti aggressivi e agitati. E ancora: "I due giovani - ha spiegato - hanno candidamente ammesso di aver tenuto fermo l’uomo per una gamba ciascuno perchè era aggressivo, scalciava e si dimenava e si sono attenuti alle indicazioni dei due assistenti che imponevano loro di intervenire per aiutarli". L’avvocato Canuri, poi, ha sottolineato come il paziente fosse agitato e come non corrisponda al vero che l’imputato vi sia salito sopra in piedi.