Si salvò dalla furia del padre e del fratello, ora Nosheen è cittadina italiana. Video

Premiata dal prefetto di Bari, nel 2010 la ragazza pakistana disse no alle nozze combinate e perse la madre uccisa dal papà a colpi di pietre FOTO

Foto Fiocchi

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Modena, 21 dicembre 2015 - «Sono molto contenta ed emozionata, in questo giorno mi manca tanto la mia mamma». Con queste parole la 25enne pakistana Nosheen Ahmad Butt (VIDEO– che nell’ottobre del 2010 a Novi perse la madre uccisa dal padre a colpi di pietre, mentre lei sopravvisse alle botte del fratello – ha ricevuto dal prefetto di Modena Michele di Bari (FOTOil decreto di concessione della cittadinanza italiana per meriti speciali conferito dal presidente della Repubblica. Un iter «lungo e complesso» ha spiegato Di Bari, iniziato con la proposta del ministero dell’Interno e concluso con la certificazione del Capo dello Stato.

«Questo gesto è un simbolo di sensibilità, libertà e tolleranza per cui ringrazio profondamente il ministro dell’Interno e il presidente della Repubblica» ha commentato Di Bari. Quel giorno di ottobre 2010 nel cortile della casa in via Bigi Veles scoppiò la violenza scatenata dalla volontà di Nosheen di voler vivere all’occidentale: in particolare, la ragazza, difesa dalla madre, si era opposta ad un matrimonio combinato. Dopo alcuni anni trascorsi in una casa d’accoglienza

Nosheen oggi vive a Carpi e lavora come badante: «Mi trovo benissimo con questa famiglia, sono molto gentili» ha detto. Nel 2013 la corte d’appello di Bologna ha confermato le pene inflitte in primo grado al padre di Nosheen, Hamad Kahn Butt e al fratello della ragazza, Umair: l’ergastolo per il primo, per l’uccisione della moglie, e vent’anni di carcere per il ragazzo che ha tentato di uccidere Nosheen colpendola a bastonate.

Nel corso della mattinata il Prefetto Michele di Bari ha consegnato nove diplomi al merito della Repubblica italiana conferiti dal Capo dello Stato. Hanno ricevuto il diploma i cavalieri Carlo Bellini di San Possidonio, Alves Benedetti di Vignola, Gianfranco Levoni di Modena, Albano Liberale di Maranello, Massimo Malpighi di Modena, Lamberto Mazzotti di Carpi, Michele Puzzo di Sassuolo, Fortunato Rognetta di Modena. Il prefetto ha inoltre consegnato un diploma di ufficiale a Primo Salucci di Modena.